Salute dei reni: è importante saper leggere i segnali

Le malattie renali: se ne parla poco rispetto a quello che è il loro reale impatto sulla popolazione mondiale. I dati raccolti costantemente dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, dicono infatti che almeno 500 milioni di persone nel mondo soffrono di insufficienza renale. Nel nostro paese i soggetti affetti da patologie legate ai reni sarebbero attorno ai 3 – 4 milioni, come sottolinea il dottor Giulio Mingardi, Responsabile dell’Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi di Humanitas Gavazzeni Bergamo.

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Come si spiega questo boom delle malattie renali?

«Alla base vi sono due ragioni. La prima è che viviamo più a lungo e quindi siamo più esposti a certe patologie, la seconda è che negli ultimi anni c’è stata l’esplosione di due tipi di malattie che comportano nel loro decorso anche l’insufficienza renale. Parlo del diabete e delle malattie cardiovascolari in genere».

I campanelli d’allarme: urinare troppo e troppo spesso

«Le malattie renali hanno caratteristiche subdole, perché sono quasi del tutto asintomatiche sino a quando non arrivano a uno stadio avanzato. Ma ci sono alcuni segnali che possono indicare la presenza di un’insufficienza renale. Uno di questi è il fatto di urinare tanto.

Può sembrare strano, ma è così: urinare spesso e in grande quantità, anche di notte, è una chiara sintomatologia che c’è qualcosa che non va dal punto di vista del funzionamento dei reni. Il consiglio è quello, soprattutto se si hanno più di 50 anni, di sottoporsi a due/tre esami molto semplici (come la creatinina, l’esame delle urine e la misurazione della pressione) che sono in grado di fornire delle prime indicazioni che possono portare a successivi approfondimenti diagnostici».

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La concentrazione di creatinina di una persona dipende dalla sua statura e massa muscolare. L’esame della creatinina viene effettuato per valutare il corretto funzionamento dei reni e  per monitorare il trattamento delle malattie renali.

Le malattie renali possono essere prevenute?

«Prevenire le malattie renali significa prevenire l’insorgere di malattie che possono creare dei problemi renali, come il diabete e le malattie cardiovascolari, in particolare l’ipertensione. I comportamenti da seguire, sono in linea di principio questi:

  • evitare il consumo elevato di sale (tenendo conto non solo di quello che mettiamo ma anche di quello che è già inserito nei cibi) per evitare un innalzamento della pressione;
  • evitare il fumo, che danneggia anche le arteriole presenti nei reni danneggiandone il funzionamento;
  • evitare l’abuso degli alcolici
  • evitare situazioni di obesità e sovrappeso protratto, anche nei bambini;
  • Evitare l’uso abituale di farmaci non indicati dal medico, in particolare quelli per mal di testa, dolori ossei o articolari;
  • tenere sotto controllo la pressione,se tende ad alzarsi curarla immediatamente e per tutta la vita
  • svolgere regolare esercizio fisico.
  • Sottoporsi a regolari check-up per la glicemia e la pressione. La pressione alta è dannosa per i reni specie quando è associata ad altri fattori come il diabete, il colesterolo elevato e le malattie cardio-vascolari.

Cosa mangiare per proteggere la salute dei reni?

«La dieta è importante perché molte problematiche che colpiscono i reni sono collegate all’alimentazione (come l’obesità e l’ipertensione) oppure a livelli troppo alti di colesteroloacido urico e varie sostanze azotate che possono creare una serie di problemi a livello metabolico. La dieta che fa bene ai reni, insomma, deve essere sana ed equilibrata e deve prevedere l’assunzione di molta acqua, utile a “ripulire” i reni dalle sostanze di rifiuto».

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  • Ridurre l’assunzione di proteine (non oltre 0,7 g al giorno per kg di peso corporeo) e di fosforo.
  • Limitare l’introito di potassio e sodio, per quanto riguarda il sale da cucina, non più di 2 g di sale al giorno aggiunto ai pasti.

Qualche consiglio per la cucina:

  • Per insaporire i cibi, meno sale e più aromi, aggiungete erbe aromatiche, succo di limone, aceto balsamico;
  • Non salate l’acqua per la bollitura dei cibi;
  • Aggiungete il sale solo a fine cottura;
  • Utilizzate le verdure più povere di potassio, ma più ricche di sapore (cipolle, melanzane, peperoni, zucchine) per la preparazione, cottura o condimento di primi piatti e carne o pesce;
  • Impanate con pane aproteico grattugiato (crostini o fette biscottate sbriciolate) o infarinate i cibi per la cottura con farina aproteica;
  • Adottate la cottura “al cartoccio” per esaltare il gusto del pesce e degli aromi aggiunti;