Quando anche una carezza ferisce: l’allodinia


Provare dolore fisico anche per il solo fatto di essere stati sfiorati? E’ciò che accade a coloro che soffrono di un disturbo di natura neuropatica, l’allodinia. Alla base dell’allodinia vi è un’alterazione della capacità di percepire gli stimoli meccanici o termici e la causa può essere legate ad una flogosi o lesione dei nervi, ad un’ipersensibilità dei neuroni responsabili delle percezioni somatiche.

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Tale condizione clinica si può presentare in due forme, una superficiale, nel caso in cui uno stimolo colpisca cute e mucose ed una di tipo profondo, nel caso in cui il dolore venga percepito in maniera più intensa, arrivando perfino a livello delle viscere.

I tipi di allodinia includono:

  • Allodinia termica: provoca dolore correlato alla temperatura. Il dolore si verifica a causa di un lieve cambiamento di temperatura sulla pelle. Ad esempio, alcune gocce di acqua fredda sulla pelle possono essere dolorose.
  • Allodinia meccanica: il movimento attraverso la pelle provoca allodinia meccanica. Ad esempio, le lenzuola tirate attraverso la pelle di una persona possono essere dolorose.
  • Allodinia tattile: l’allodinia tattile, chiamata anche allodinia statica, si verifica a causa del leggero tocco o della pressione sulla pelle. Ad esempio, un colpetto sulla spalla può causare dolore a qualcuno con allodinia tattile.

Problemi medici sottostanti

Vi sono particolari patologie che possono provocare l’allodinia, ad esempio la sindrome fibromialgica, la sclerosi multipla, l’ emicrania e purtroppo non sempre l’allodinia va in remissione con la cura del problema primario che l’ha generata. Avere una delle seguenti condizioni mediche può anche aumentare il rischio di una persona di sviluppare l’allodinia.

  • Emicrania: l’emicrania può causare dolore alla testa debilitante, ma il mal di testa spesso non è l’unico sintomo. L’emicrania può anche causare ulteriori sintomi, come nausea e sensibilità al suono e alla luce. Secondo la American Migraine Foundation, fino all’80% delle persone manifesta sintomi di allodinia durante un’emicrania.
  • Nevralgia post-erpetica: la nevralgia post-erpetica è una complicazione del fuoco di Sant’Antonio, causata dallo stesso virus che causa la varicella. L’herpes zoster può causare danni alle fibre nervose, che porta a dolore nervoso persistente ed è associato all’allodinia.
  • Fibromialgia: la fibromialgia è una condizione medica che provoca dolore diffuso nel corpo. La causa della fibromialgia non è nota, ma in alcuni casi sembra esserci un legame genetico. Sembra esserci anche una connessione tra allodinia e fibromialgia.
  • Diabete mellito: col passare del tempo, il diabete può causare danni ai nervi (neuropatia), aumentando la probabilità che una persona sviluppi l’allodinia. Il fattore di crescita nervosa (NGF) è essenziale per il sistema nervoso e alcuni esperti hanno suggerito che il diabete può abbassare i livelli di NGF. Un recente studio sui roditori ha dimostrato che bassi livelli di NGF hanno portato sia all’iperalgesia che all’allodinia.
  • Sindrome dolorosa regionale complessa: la sindrome dolorosa regionale complessa (CRPS) è una condizione di dolore a lungo termine che tende a colpire un arto, in genere dopo che la persona ha ferito l’area. Le persone credono che il CRPS si verifichi a causa di problemi con il sistema nervoso.

Alcuni ricercatori dell’Howard Hughes Medical Institute a La Jolla, in California, hanno individuato le cause dell’anomala percezione nocicettiva che caratterizza l’allodinia; alla base vi sarebbe un’alterazione del funzionamento di una sottopopolazione di neuroni sensoriali dotata di canali ionici che consentono (modificandone lo stato di attivazione) il passaggio di particolari ioni dall’intero all’esterno della cellula o viceversa.

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Anche lo studioso statunitense Marcin Szczot e colleghi del National Institutes of Health a Bethesda, confermano la disfunzione dei neuroni sensoriali i quali normalmente non dovrebbero essere coinvolti nella percezione del dolore.

Fino ad oggi la sintomatologia dell’allodinia è stata trattata con anestetici locali, antidepressivi (come ad esempio la venlafaxina, la duloxetina e la clomipramina), analgesici oppioidi ed antiepilettici. Nonostante le ultime scoperte abbiano permesso di analizzare meglio i meccanismi alla base dell’allodinia, i ricercatori ipotizzano che eventuali nuovi farmaci potranno essere utilizzati solo per via topica ovvero direttamente sulla zona bersagliata dal disturbo. La somministrazione per via sistemica dei medicinali potrebbe infatti essere rischiosa in quanto i neuroni sensoriali alterati dall’allodinia, sono anche responsabili di funzioni fondamentali come la propriocezione e la respirazione.

Non è difficile immaginare quanto possa essere problematico per una persona (e per chi le sta attorno) convivere quotidianamente con una condizione come quella indotta dall’allodinia, oltre al gran disagio che chi ne soffre può esperire, rischia di essere compromessa anche la vita di relazione, e l’equilibrio psichico.

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