Le fake news più frequenti in tempi di COVID-19 a scapito della nostra salute

Dare credito ad una fake news può essere pericoloso per la propria salute, per quella dei propri cari e della popolazione generale.

In questi momenti di grande difficoltà sanitaria ed economica, dobbiamo purtroppo affrontare anche un altro nemico più insidioso e altrettanto diffuso: le fake news, o false notizie. La disinformazione corre veloce in rete e rappresenta un serio pericolo, tanto più quando riguarda temi di salute. In questo caso, la colpa non è del nuovo Coronavirus, ma dell’uomo.

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Da giorni hanno cominciato a circolare sul web, attraverso i social, YouTube e perfino WhatsApp, notizie spazzatura che collegano l’assunzione di acido acetilsalicilico e FANS ai gravi sintomi presenti nei pazienti affetti da COVID-19, così come invitano all’abbandono del trattamento con ACE-inibitori e sartani, perché responsabili di esacerbare la malattia. Tutto falso!

Non credere alle fake news e non interrompere le terapie

Cadere nella trappola di queste false notizie è estremamente pericoloso in quanto può generare comportamenti inadeguati, che provocano seri danni alla salute pubblica.

Molti dei farmaci menzionati vengono utilizzati nei trattamenti cronici per il controllo della pressione arteriosa. Per i pazienti anziani e fragili sono terapie salvavita. Interrompere la cura o modificare i dosaggi, senza il parere del proprio medico curante, significa alterare i delicati equilibri che sono stati raggiunti con anni di trattamenti e controlli. Tutto ciò può avere conseguenze drammatiche, fino al decesso.

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Non bisogna quindi sospendere la terapia senza aver prima consultato il proprio medico curante. Soprattutto non bisogna farlo nella speranza di fornire al proprio organismo l’immunità contro il nuovo Coronavirus e sottrarsi più facilmente alle norme per il contenimento del contagio, suggerite dal Governo italiano e dal Comitato tecnico-scientifico.

Rivolgersi a fonti certificate e validate per ogni dubbio

Nel caso di incertezze, dubbi o timori relativamente a potenziali effetti collaterali di un farmaco, è opportuno leggere il foglietto illustrativo, meglio conosciuto come “bugiardino”, all’interno della confezione contenente il medicinale, che riporta preziose informazioni. Questo foglio è un vero e proprio documento scientifico approvato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), che si basa sia sui dati di studi clinici rigorosi sia sulla casistica e frequenza di reazioni avverse, raccolte in milioni di pazienti che assumono il farmaco in diversi Paesi.

È necessario quindi evitare di affidarsi ad informazioni trovate attraverso ricerche su Google o postate sui social: non hanno la valenza scientifica delle informazioni presenti sui siti del Ministero della Salute o dell’Istituto Superiore di Sanità e, oltre ad essere errate, possono indurre a comportamenti sbagliati, pericolosi ed inefficaci per prevenire il contagio del nuovo Coronavirus.

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I farmaci vittima di fake news

Acido acetilsalicilico

Sui social circola l’ipotesi che gravi forme di insufficienza respiratoria non siano dovute al nuovo Coronavirus quanto piuttosto all’uso di acido acetilsalicilico. Questa comunicazione fuorviante ed ingannevole è originata da un post caricato sul profilo Facebook e sul canale YouTube del Dottor Salvatore Rainò. In pochi giorni questa bufala ha ottenuto più di 64.000 visualizzazioni. Nonostante il post sia stato eliminato prontamente, purtroppo non si è potuto fare nulla sulle ricondivisioni.

Vi sono poi i falsi messaggi WhatsApp, attribuiti a medici di spicco per aumentare la credibilità della notizia, nei quali i professionisti sconsiglierebbero l’uso non solo di medicinali a base di acetilsalicilico, ma anche di altri antinfiammatori (ibuprofene, naprossene, etc.). Tutto falso!

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Si tratta di fake news prontamente smentite e denunciate. Purtroppo, però, la condivisione e la trasmissione a catena di queste “notizie spazzatura” non aiuta. In questo mare magnum di notizie false, chi paga il prezzo più alto è proprio il malato. Più a rischio sono i pazienti in trattamento cronico con questi farmaci per la prevenzione di eventi cardiovascolari gravi, come infarto e ictus.

I sintomi da COVID-19 (definizione dell’OMS) sono ormai noti a tutti: rialzo della temperatura corporea (febbre >37,5°C), tosse, difficoltà respiratoria, mal di gola, alterazione del gusto e dell’olfatto, più raramente diarrea ed emottisi. Nel foglietto illustrativo dell’acido acetilsalicilico, i sintomi respiratori non sono segnalati tra le reazioni avverse (ad eccezione dell’asma, che però ha un quadro clinico ben diverso da quello che si osserva nel COVID-19).

Nel foglietto illustrativo di noti medicinali a base di acido acetilsalicilico è riportato poi che “iperventilazione ed insufficienza respiratoria” si sono osservati solo in caso di grave sovradosaggio. Le dosi letali per un’intossicazione nell’adulto sono di 20-25g: questo significa che un adulto dovrebbe assumere nell’arco di 24-48 ore circa 50 compresse di Aspirina C per rischiare la morte.

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Inoltre, sono numerosi i casi in cui non coincidono segni e sintomi da COVID-19 e intossicazione acuta da acido acetilsalicilico. Un esempio: tosse, diarrea ed emottisi sono annoverati tra i sintomi dell’infezione del nuovo Coronavirus ma non sono mai correlati all’acido acetilsalicilico. Viceversa, ipoglicemia, acidosi metabolica e coma sono molto frequenti nel caso di intossicazione acuta da acido acetilsalicilico ma non sono mai stati riscontrati nei malati di COVID-19. Ipotizzare che tutti i malati di COVID-19, in Italia e nel mondo, stiano male a causa di una dose eccessiva di acido acetilsalicilico è una chiara forzatura. Tra l’altro è ampiamente noto che l’acido acetilsalicilico viene generalmente utilizzato per il trattamento dell’influenza e del raffreddore. Milioni di persone lo hanno assunto in passato, eppure non si sono mai osservati gli effetti del SARS-CoV-2.

ACE-inibitori

Un altro dibattito riguarda la correlazione tra maggior suscettibilità al Coronavirus e pazienti ipertesi in terapia con ACE-inibitori, tra cui: captopril, lisinopril, enalapril, fosinopril e ramipril. La Società Europea di Cardiologia ha prontamente sottolineato che «non c’è alcuna evidenza di un effetto dannoso determinato dall’utilizzo degli ACE-inibitori e dei sartani nell’epidemia del nuovo Coronavirus in corso».

Da cosa nasce questa informazione fuorviante? Gli ACE-inibitori sono farmaci che hanno il compito di bloccare l’azione di una proteina chiamata ACE1 implicata nell’aumento della pressione arteriosa. Il blocco di ACE1 comporta un aumento nella cellula dell’espressione del suo recettore “fratello”, ACE2, una proteina protettiva in grado al contrario di ridurre la pressione sanguigna.

Secondo un articolo pubblicato in Nature Reviews Cardiology il SARS-CoV-2 infetta cellule del polmone (epitelio alveolare) e del cuore (miociti) legando proprio ACE2. Pertanto, più ACE2 è presente sulla cellula, più possibilità ha il virus di entrarvi. In tal caso, e quindi solo in pazienti positivi, potrebbe essere utile sostituire, ma mai interrompere, il trattamento con ACE-inibitori per non creare altri possibili punti di attracco del virus. Il condizionale è d’obbligo.

Infatti, la stessa Società Italiana di Cardiologia rileva come i dati della letteratura siano contrastanti, basati su ipotesi, e soprattutto privi di evidenze nell’uomo. La sostituzione dei farmaci resta perciò controversa nei pazienti affetti da COVID-19, ed è assolutamente controindicata nei soggetti non affetti. La maggiore suscettibilità dei pazienti ipertesi al Coronavirus potrebbe derivare da una condizione di salute non ottimale più che da una eccessiva propensione del virus per ACE2. Inoltre, modificare un preciso equilibrio circolatorio in un paziente iperteso può portare a gravi effetti poiché l’ipertensione non controllata è fra le cause principali di infarto del miocardio, ictus, scompenso cardiaco, morte improvvisa ed insufficienza renale.

Le fake news più frequenti in tempi di COVID-19

Saper riconoscere una bufala quando la disinformazione circola in maniera massiccia e imprevedibile sulla rete non è facile, nemmeno per i più esperti. Per questo la raccomandazione è quella di informarsi sempre sui siti ufficiali istituzionali (Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, Protezione Civile, OMS, etc.) che pubblicano giornalmente notizie certificate e validate.

Riportiamo di seguito un elenco delle fake news che più frequentemente sono circolate in queste settimane di emergenza da COVID-19:

1. Fare gargarismi con la candeggina, assumere acido acetico o steroidi, utilizzare olii essenziali e acqua salata protegge dall’infezione del nuovo Coronavirus

FALSO!
Nessuna di queste sostanze protegge dal COVID-19 e alcune di queste sono pericolose per la salute.

2. Tagliarsi la barba evita il contagio

FALSO!
La bufala nasce da una errata interpretazione di una tabella del CDC dedicata alla sicurezza sul lavoro per il corretto utilizzo delle mascherine.

3. Il Coronavirus rende sterili, soprattutto gli uomini

FALSO!
Non ci sono evidenze scientifiche che l’infezione da nuovo Coronavirus causi sterilità maschile o femminile.

4. Se vieni contagiato dal nuovo Coronavirus, te ne accorgi sempre

FALSO!
La malattia COVID-19 può dare luogo in alcuni casi ad una sintomatologia simile a quella di altre malattie respiratorie come l’influenza e il raffreddore comune, con tosse secca, febbre, stanchezza; in altri casi si manifesta con sintomi diversi come diarrea, congiuntivite, mal di gola, fino ad arrivare a difficoltà respiratorie e polmoniti. Inizialmente e generalmente questi sintomi sono lievi, pertanto è possibile non accorgersi subito della loro comparsa.

5. I bambini non rischiano di essere contagiati 

FALSO!
I bambini non sono immuni all’infezione da nuovo Coronavirus. Anche loro possono essere infettati e sviluppare la malattia COVID-19, anche se ci sono stati relativamente pochi casi segnalati tra i bambini.

6. Gli animali domestici possono trasmettere il virus

FALSO!
Non esiste alcuna evidenza scientifica che gli animali domestici, quali cani e gatti, possano contrarre il nuovo Coronavirus e trasmetterlo all’uomo. Come regola generale di igiene si consiglia però di lavarsi bene le mani con il sapone dopo il contatto con gli animali, comune regola per proteggersi da altri microrganismi che possono invece essere trasmessi dagli animali all’uomo.

7. Il nuovo Coronavirus è un ceppo di virus dell’influenza che è mutato

FALSO!
I Coronavirus sono una famiglia di virus che possono infettare l’uomo e trasmettere diverse malattie. Il virus SARS-CoV-2, che provoca la malattia denominata COVID-19, mostra alcune somiglianze con altri virus, quattro dei quali possono causare normali raffreddori. Osservati al microscopio i cinque virus mostrano una conformazione simile, che sfrutta le proteine (spike) dalla forma appuntita per infettare le cellule umane.

8. Al rientro a casa bisogna sempre lavarsi i capelli e gli indumenti indossati

FALSO! 
Con il rispetto della distanza di almeno un metro dalle altre persone è poco plausibile che i nostri vestiti, o noi stessi, possiamo essere contaminati da virus in quantità rilevante. Tuttavia, sempre nel rispetto delle buone norme igieniche, quando si torna a casa è opportuno riporre correttamente la giacca o il soprabito senza, ad esempio, appoggiarli sul divano, sul tavolo o sul letto.

9. La suola delle scarpe porta sicuramente il virus in casa e trasmette l’infezione

FALSO!
Attualmente non è noto il tempo di sopravvivenza del virus in luoghi aperti. In via teorica se si cammina con le scarpe su una superficie in cui una persona infetta ha espulso secrezioni respiratorie come catarro, è possibile che il virus sia presente sulla suola delle scarpe e possa essere portato in casa. Però normalmente il pavimento non è una delle superfici che tocchiamo, quindi il rischio è trascurabile. Se in casa ci sono bambini si può mantenere un atteggiamento prudente nel rispetto delle normali abitudini igieniche, togliendosi le scarpe all’ingresso e pulendo i pavimenti con prodotti a base di cloro allo 0,1% (semplice candeggina o varechina diluita).

10. Pane fresco o verdure crude possono essere contaminate dal nuovo Coronavirus e trasmettere sicuramente l’infezione a chi le mangia

FALSO!
Attualmente non vi sono informazioni sulla sopravvivenza del nuovo Coronavirus sulla superficie degli alimenti, ma la possibilità di trasmissione del virus attraverso il pane fresco o altri tipi di alimenti è poco probabile visto che la modalità di trasmissione è principalmente attraverso le goccioline che contengono secrezioni respiratorie (droplet) o per contatto. Chiaramente chi manipola il pane, e gli alimenti in generale, deve rispettare le regole igienico-sanitarie: lavarsi le mani accuratamente con acqua e sapone per almeno 40-60 secondi prima di toccare gli alimenti, usare un fazzoletto usa e getta per coprire bocca e naso in caso di tosse e starnuti, e lavarsi le mani subito dopo.

11. Gli extracomunitari sono immuni all’epidemia grazie al vaccino contro la tubercolosi

FALSO!
Il vaccino per la TBC non ha nulla a che vedere con il nuovo Coronavirus: la tubercolosi è dovuta ad un batterio e non a un virus. Si ricorda che le malattie possono fare ammalare chiunque indipendentemente dalla loro etnia.

12. I farmaci antivirali prevengono l’infezione da nuovo Coronavirus

FALSO!
Non ci sono evidenze su una loro azione preventiva.

13. Mangiare aglio può aiutare a prevenire l’infezione da nuovo Coronavirus

FALSO!
L’aglio è un alimento con alcune proprietà antimicrobiche ma non ci sono evidenze di azione preventiva nei confronti del nuovo Coronavirus.

14. Bere tanta acqua lava il virus dalle vie respiratorie e lo spinge nello stomaco dove viene distrutto dall’acido

FALSO!
L’acqua non lava via il virus e non serve per prevenire il contagio.

15. Bere acqua e bevande calde uccide il virus

FALSO!
Il virus è in grado di resistere e replicarsi alla temperatura corporea che è di circa 37°C.

16. Mangiare tante arance e limoni previene il contagio perché la vitamina C ha azione protettiva nei confronti del virus

FALSO!
La vitamina C è un micronutriente associato a molte funzioni. Fra queste la più nota è quella antiossidante. Inoltre, coadiuvando vari processi cellulari del sistema immunitario contribuisce alla difesa del nostro organismo. Questo non significa però che abbia un’azione terapeutica e preventiva contro patogeni infatti non ci sono evidenze scientifiche che provino un’azione specifica della vitamina C sul SARS-CoV-2.

17. Mangiare tante proteine aumenta l’efficacia del sistema immunitario

FALSO!
Superare la normale dose giornaliera raccomandata (0,8g per kg di peso corporeo se non si svolgono attività fisiche pesanti) non fornisce benefici al sistema immunitario.

18. Il risciacquo regolare del naso con soluzione salina può aiutare a prevenire l’infezione da nuovo Coronavirus

FALSO!
Non ci sono prove che il risciacquo regolare del naso con soluzione salina protegga le persone dalle infezioni da nuovo Coronavirus.

19. Gli antibiotici prevengono l’infezione

FALSO!
Gli antibiotici non hanno effetto sui virus e quindi neanche sul nuovo Coronavirus.

20. Il paracetamolo cura l’infezione da nuovo Coronavirus

FALSO!
Il paracetamolo svolge un’azione antipiretica ed è quindi molto utile in caso di febbre alta, ma non cura l’infezione da nuovo Coronavirus.

21. Il nuovo Coronavirus può essere trasmesso attraverso la puntura delle zanzare

FALSO!
Il nuovo Coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso le goccioline generate quando una persona tossisce o starnutisce. Non ci sono evidenze sulla trasmissione del virus a seguito di puntura di zanzara.

22. Una lampada a raggi ultravioletti (UV) può essere impiegata per sterilizzare la pelle.

FALSO!
Le lampade UV non devono essere utilizzate per sterilizzare le mani o altre zone della pelle poiché le radiazioni UV possono causare irritazione (e alla lunga favorire tumori della pelle).

23. Esiste correlazione tra epidemia da nuovo Coronavirus e rete 5G

FALSO!
Non ci sono evidenze scientifiche che indichino una correlazione tra epidemia da nuovo Coronavirus e rete 5G. Ad oggi, e dopo molte ricerche effettuate, nessun effetto negativo sulla salute è stato collegato come causa-effetto all’esposizione alla tecnologia wireless.

24. Ci si può infettare con il nuovo Coronavirus bevendo l’acqua del rubinetto

FALSO!
Bere l’acqua del rubinetto è un’azione priva di rischi. Le pratiche di depurazione cui è sottoposta l’acqua sono sufficienti ad eliminare il virus. L’insieme delle condizioni ambientali inoltre (temperatura, luce solare, livelli di pH elevati) e la fase finale di disinfezione contribuiscono ad azzerare il rischio.

25. Il virus si trasmette per via alimentare

FALSO!
Normalmente le malattie respiratorie non si trasmettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto tra alimenti crudi e cotti.

26. Gli essiccatori per mani ad aria calda uccidono il nuovo Coronavirus

FALSO!
Non ci sono evidenze che gli essiccatori per mani ad aria calda siano in grado di uccidere il nuovo Coronavirus. Per proteggersi dall’infezione il metodo più sicuro è quello di lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con una soluzione a base di alcol. Dopo aver pulito le mani bisogna asciugarle accuratamente.

27. Le mascherine fatte in casa proteggono dal nuovo Coronavirus

FALSO!
L’uso di mascherine fatte in casa o di stoffa (ad esempio sciarpe, bandane, maschere di garza o di cotone) non è consigliato: non sono dispositivi di protezione (DPI) e quindi non hanno i requisiti richiesti ai DPI e la loro capacità protettiva non è nota.

28. Se mi metto due o tre mascherine una sull’altra sono più protetto dal nuovo Coronavirus

FALSO!
Indossare più mascherine sovrapposte non è utile. Le mascherine aiutano a limitare la diffusione del virus, ma il loro utilizzo deve essere adottato in aggiunta ad altre misure di igiene respiratoria e delle mani. Inoltre, l’uso razionale delle mascherine è importante per evitare inutili sprechi di risorse preziose.

29. Non è vero che i fumatori rischiano più degli altri di ammalarsi di COVID-19

FALSO!
Secondo l’OMS è probabile che i fumatori siano più vulnerabili al virus SARS-CoV-2 in quanto l’atto del fumo fa sì che le dita (ed eventualmente le sigarette contaminate) siano a contatto con le labbra, il che aumenta la possibilità di trasmissione del virus dalla mano alla bocca. I fumatori, inoltre, possono anche avere già una malattia polmonare sottostante o una ridotta capacità polmonare che aumenterebbe il rischio di sviluppare forme di malattia gravi, come la polmonite.

30. Le zampe dei cani possono essere veicolo di Coronavirus e vanno sterilizzate con la candeggina

FALSO!
Non ci sono attualmente evidenze che i cani e gli animali da affezione in generale possano trasmettere il Coronavirus. La candeggina non va assolutamente usata per disinfettare le zampe dei cani al rientro da una passeggiata, nemmeno se molto diluita in acqua. Quando si rientra a casa è opportuno provvedere all’igiene del cane pulendo prima le zampe con prodotti senza aggiunta di profumo, ad esempio acqua e sapone neutro, e poi asciugandole bene. Non vanno usati prodotti aggressivi né quelli a base alcolica perché possono indurre fenomeni irritativi, causando prurito. Il mantello va invece spazzolato e poi passato con un panno umido.

31. Fare un bagno caldo previene il COVID-19

FALSO!
Fare il bagno caldo non previene lo sviluppo di COVID-19. La normale temperatura corporea rimane tra i 36,5° e 37°C, indipendentemente dalla temperatura del bagno o della doccia che facciamo. Fare un bagno con acqua estremamente calda può essere dannoso e provocare bruciature alla pelle. Il modo migliore di proteggersi da COVID-19 è lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone o con una soluzione a base di alcol. In questo modo si eliminano i virus eventualmente presenti sulle mani e non si corre il rischio di infezioni che potrebbero verificarsi toccando naso, bocca e occhi.

32. Chi abita in zone a clima caldo umido è più a rischio di infezione da nuovo Coronavirus

FALSO!
Le evidenze attuali indicano che il nuovo Coronavirus può essere trasmesso in tutte le aree geografiche, comprese quelle a clima caldo-umido.

33. Se si sono avuti contatti con soggetti positivi al virus si possono prendere dei medicinali che prevengono l’infezione

FALSO!
Non esiste attualmente nessuna terapia utilizzabile in via preventiva. L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha autorizzato diversi studi per la sperimentazione di medicinali per il trattamento del COVID-19 e l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) ha comunicato che attualmente ci sono 40 medicinali e 12 vaccini in via di sviluppo e che su due vaccini sono stati avviati studi clinici di fase I. Sono tutti studi sperimentali e nessun farmaco ha ancora dimostrato la sua efficacia nel trattamento di COVID-19.

L’essere stati a contatto con soggetti positivi non implica poi di essere automaticamente contagiati. Alcune stime suggeriscono che la probabilità di contagio si aggira attorno al 40%. Tuttavia, se si sa di essere stati a contatto con soggetti contagiati, è opportuno limitare i contatti come precauzione per evitare l’ulteriore diffondersi del contagio. La cosa migliore è parlarne con il proprio medico per capire come comportarsi.

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