10 test clinici che ogni donna dovrebbe fare

Almeno una volta nella vita, oppure a cadenza regolare, queste sono le analisi che ogni donna non dovrebbe trascurare.

Lo sviluppo crescente di nuove tecniche di laboratorio e di indagini strumentali ha portato ad un progresso delle conoscenze in ambito medico per salvaguardare la salute della donna. Oltre alla classica visita ginecologica, nuovi esami consentono la diagnosi sempre più precoce di molte patologie, o addirittura l’individuazione di soggetti a rischio di malattia prima ancora che questa si manifesti. Se le tecniche diagnostiche strumentali sono diventate ormai insostituibili sostegni a tutte le specialità mediche, ginecologia compresa, è anche vero che bisogna però avvalersene nel modo più adeguato, per contenere i costi ed abbattere gli sprechi.

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10 esami che ogni donna dovrebbe fare

Ecco quindi un prospetto schematico e pratico in cui gli esperti suggeriscono dieci esami che ogni donna dovrebbe fare per prendersi cura della propria salute; questi esami riguardano l’intera vita della donna, dalla comparsa del primo ciclo mestruale fino alla menopausa e oltre.
N.B. Gli esami non verranno elencati per ordine di importanza, perché sarebbe impossibile dare più valore ad un organo rispetto ad un altro.

1. Emocromo e riserve di ferro

La valutazione dell’emocromo e delle riserve di ferro (ferritina e sideremia) si effettuano mediante il prelievo di sangue. Quando la donna inizia ad avere le mestruazioni, è importante sapere se l’introito alimentare di ferro sia sufficiente a compensare la perdita che avviene con il flusso mestruale. In caso contrario è possibile incrementare le scorte cambiando alimentazione o dando un supplemento di ferro mediante l’assunzione di un’opportuna dose di acido folico.

2. Valutazione della funzionalità tiroidea

Una donna su tre soffre di problemi tiroidei, un dosaggio plasmatico del TSH, FT3 ed FT4, permette di valutare attentamente la funzionalità di questa ghiandola che rappresenta la centralina energetica di tutto l’organismo e curarla qualora fosse necessario. Proprio come per l’emocromo, la ferritina e la sideremia, anche in questo caso si tratta di un semplice prelievo del sangue da effettuare,in assenza di particolari disturbi o di familiarità, prima della ricerca di una gravidanza.

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3. Valutazione del metabolismo

La valutazione del metabolismo viene eseguita attraverso la misurazione della glicemia, del colesterolo e dei trigliceridi: gli zuccheri e i grassi in eccesso nel sangue rappresentano importanti fattori di rischio cardiovascolare; è possibile, sapendolo prima, modificare questa condizione correggendo lo stile di vita. Anche in questo caso si tratta di un prelievo di sangue e di esami di routine che in genere vanno eseguiti 1 volta all’anno o ad anni alterni . Sicuramente dopo la menopausa sono ancora più importanti in quanto il metabolismo rallenta ed è più facile trovarli alterati, in assenza di sintomi particolari .

4. Visita ginecologica con pap test

La visita ginecologica con pap test serve a valutare l’integrità dell’apparato genitale e a prevenire l’insorgenza o le complicazioni del tumore del collo dell’utero; si consiglia di iniziare a eseguire il pap test dopo due anni circa dai primi rapporti sessuali, indipendentemente dall’età. Per informazioni su come viene eseguito il pap test, rimandiamo alla pagina dedicata: pap test, esame e risultati.

5. Ecografia transvaginale

Ecografia transvaginale è utile a valutare dettagliatamente l’apparato genitale soprattutto là dove, per l’habitus della donna, la sola visita con osservazione clinica, possa risultare poco attendibile. Gli ultasuoni, arrivando più in profondità , permettono di valutare il tessuto più interno dell’utero, chiamato endometrio, e di studiare più nel dettaglio le ovaie, che spesso non si apprezzano con la sola visita, soprattutto se la paziente è in sovrappeso o se c’è ingombro intestinale.

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L’ecografia transvaginale è utile per scongiurare endometriosi (frequente in caso di mestruazioni particolarmente dolorose) o per il monitoraggio o la valutazione di cisti ovariche.

6. Visita senologica

La visita senologica è di fondamentale importanza per ogni donna, perché il tumore mammario rappresenta il primo tumore per frequenza nella donna e sta anche anticipando sempre più l’età di insorgenza. Tra i tumori più diffusi nel genere femminile vi sono le infezioni legati al papilloma virus (tumore alla cervice uterina), per questo in precedenza abbiamo già consigliato il pap test.

Per ciò che riguarda le problematiche mammarie, è importante anche insegnare alle donne l’autopalpazione, una valutazione semplice che può fare la stessa donna che meglio di ogni altro ha modo di conoscere il proprio seno e scoprire la comparsa di un nodulo che prima non c’era. Si consiglia di effettuarla anche ogni 3 mesi, alla fine della mestruazione e a partire dai 25 anni di età. Per maggiori dettagli sull’autopalpazione, è possibile prenotare un appuntamento informativo presso il consultorio del proprio distretto sanitario.

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7. Ecografia mammaria e/o mammografia

Anche in questo caso, gli esami sono utili per la diagnosi precoce di tumore mammario; l’ecografia consiste nell’utilizzo di ultrasuoni che non hanno rischi per la salute, rappresenta l’esame di prima scelta da abbinare alla visita senologica dopo i 30 anni di età, mentre la mammografia utilizza raggi X , a dosi non rischiose per la salute quando viene effettuata biannualmente dopo i 40 anni ed annualmente dopo i 50.

Spesso i due esami vengoino abbinati perché sono in grado di indagare diverse strutture mammarie: l’ecografia è più utile su un seno giovane, in cui la componente ghiandolare è ancora ben rappresentata; viceversa la mammografia è più attendibile là dove il tessuto adiposo sostituisce quello ghiandolare dopo la menopausa.

8. Ricerca di sangue occulto fecale

Ricerca di sangue occulto fecale dopo i 50 anni di età, (con colonscopia se positivo) per la prevenzione del tumore del colon-retto.

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9. MOC

La MOC vertebrale andrebbe eseguita entro un anno dalla menopausa, mentre la moc femorale è generalmente consigliata dopo i 65 anni di età per sapere se si ha osteoporosi prima che avvenga una frattura. Fare una MOC è come fare una lastra, è pertanto indolore ed in presenza di normalità ossea non è necessario ripeterla prima dei 5 anni. In presenza di massa ossea ridotta, che significa facilità a fratture, può essere ripetuta dopo 18 mesi, soprattutto se si deve valutare l’efficacia della terapia data.

In presenza di determinati fattori di rischio come carenza di calcio e di vitamina D, la moc andrebbe eseguita anche prima della menopausa. Per tutte le informazioni sui costi e su come leggere i risultati di questo esame: MOC.

10. Test infettivologici

I test infettivologici non sono da trascurare. Servono a indagare il contagio da malattie sessualmente trasmissibili, in donne con una vita sessuale attiva (anche durante la gravidanza) o in categorie a rischio (contatto con materiali infetti): HIV, VDRL e TPHA per la sifilide, HCV ed HBSAg per le epatiti. Si tratta di un comune prelievo del sangue che può essere fatto durante altri esami di routine (vedi colesterolo, glicemia e tiroide) dopo almeno 6 mesi dal presunto contatto a rischio, per essere sicuri di non avere alcuna infezione.

Altri esami da fare a prescindere dal sesso di appartenenza: controllo dei nei e delle macchie della pelle, controllo della pressione arteriosa, soprattutto dopo i 40 anni o in caso di sovrappeso e obesità.