Relazione tossica: 6 segnali da non sottovalutare MAI

L’abuso emotivo è una forma violenza psicologica che coinvolge una persona che agisce in modo da controllare, umiliare, isolare o spaventare qualcun altro, spesso una donna. A volte però può essere difficile riconoscerne i segni e interrompere una relazione tossica.

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Alcuni segni di abuso, come lividi e ferite sul corpo causati da una violenza fisica, possono essere facilmente riconoscibili; per questo la maggior parte delle persone sa a cosa ci si riferisce quando si parla di abuso fisico. Quando si tratta però di abuso emotivo, andiamo incontro a quella che in tanti tendono a identificare più come una “zona grigia”, spesso poiché queste forme di sopruso possono essere più difficili da vedere o da capire. Ma l’abuso emotivo è quello che, senza lasciare segni sulla pelle, colpisce in modo più subdolo, lento e corrosivo la nostra salute mentale e fisica.

L’abuso emotivo, anche riconosciuto con il termine violenza psicologica, è qualsiasi tipo di atto che implica il continuo maltrattamento emotivo. Per definizione, l’abuso emotivo e mentale coinvolge una persona, l’aggressore, che agisce con il tentativo deliberato di spaventare, umiliare, isolare o ignorare. Tra le forme in cui si manifesta questo abuso ci sono spesso insulti, dichiarazioni subdole, minacce o addirittura azioni. A volte, questo tipo di abuso è più dannoso di quello fisico perché colpisce direttamente la nostra psiche, minando fortemente ciò che pensiamo di noi stessi.

In generale, una relazione è emotivamente violenta quando è presente uno schema di parole offensive e comportamenti di bullismo che logorano l’autostima di una persona e la sua salute mentale. Tale schema, identificato con il nome Biderman’s Chart of Coercion, è stato individuato nel 1957 dal ricercatore sociale Albert D. Biderman, che, dopo aver  intervistato soldati americani sopravvissuti ai campi di concentramento cinesi durante la Guerra di Corea, dimostrò come chi agisce di violenza psicologica segue uno schema grosso modo identico a quello dei seviziatori nei campi di prigionia. 

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L’abuso emotivo può verificarsi in qualsiasi tipo di relazione: tra genitore e figlio, tra parenti e tra amici, tra marito e moglie, e in qualsiasi rapporto sentimentale. Purtroppo molto spesso, l’aggressore è il proprio congiunge o un altro partner romantico e la vittima è la donna. Secondo i dati ISTAT, in Italia sono 8,3 milioni (il 40,4%) le donne vittime di violenza psicologica, di svalutazione e sottomissione. Una su quattro è stata abusata verbalmente fino a sopportare gravi danni allo sviluppo della propria per­sonalità.

Visto che proprio nel nostro Paese le vittime di violenza psicologica sono così tante, perché non si sente parlare più spesso di abuso emotivo? Oltre all’idea sbagliata – ma ahimè molto diffusa – che non si tratti di una cosa così grave, molte persone semplicemente non sono sicure di cosa comporti effettivamente il maltrattamento psicologico. L’abuso emotivo è infatti molto insidioso: non solo assume svariate forme, ma è a volte anche sottile e subdolo, difficile da riconoscere.

Alcuni segni di violenza psicologica possono magari essere evidenti quando si è al di fuori della situazione, ma chi ne è vittima potrebbe esserne totalmente inconsapevole. Riconoscere quali sono i segnali da non sottovalutare e imparare di più sulle situazioni in cui può verificarsi un abuso emotivo può aiutare le persone, molto spesso noi donne, a identificare una situazione dannosa e cercare l’aiuto di cui si ha bisogno. Timothy Legg, psicologo e psichiatra, con un dottorato in psicologia clinica, attualmente professore universitario e medical advisor per riviste specializzate nel settore medico-sanitario come Healthline Media e Medical News Today, ha stilato alcune situazioni ed esempi per aiutarci a capire come si può manifestare l’abuso emotivo.

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MANIE DI CONTROLLO

Atteggiamenti di ossessivo controllo dovrebbero essere una bandiera rossa in ogni relazione. Se ad esempio il vostro partner monitora continuamente la vostra posizione, vi fa richieste o ordini e si aspetta che vengano soddisfatti, prende decisioni per voi senza chiedere il vostro parere, cerca di controllare le persone con cui uscite o insiste con chiamate e messaggi anche quando non gli rispondete, allora c’è qualcosa che non va. Questi sono solo alcuni esempi di forme di coercizione che si possono sperimentare in una situazione di abuso emotivo. L’irrazionale desiderio di dominio, di controllo e di potere sopra gli altri è la forza principale che alimenta i comportamenti di un aggressore.

CONTINUA UMILIAZIONE (PRIVATA E PUBBLICA)

Uno dei segnali principali dell’abuso emotivo è l’umiliazione. La maggior parte delle volte, le parole di un aggressore non sembrano avere alcuno scopo se non quello di umiliarvi. Queste tattiche hanno l’obiettivo di minare la vostra autostima su tutti i livelli. Ad esempio l’aggressore può prendervi di mira con battutine e commenti sarcastici, chiamarvi “stupida” o “idiota” o con altri soprannomi dispregiativi. Un’altra situazione di abuso emotivo è quando la persona vi imbarazza pubblicamente, magari iniziando a litigare, svelano i vostri segreti o prendono in giro i vostri difetti davanti a tutti. Urlare, imprecare (così come ignorare) hanno lo scopo di intimidire e farvi sentire piccole e insignificanti.

RIMPROVERI COSTANTI

L’atteggiamento di rimproverare o colpevolizzare qualcuno deriva in genere dal senso di insicurezza dell’aggressore stesso: incolpando gli altri, non devono mostrare i loro difetti. Si tratta in genere di situazioni in cui l’aggressore se la prende con la vittima: ha scatti di rabbia, scoppia per qualsiasi cosa e se la prendere con voi, oppure prova a ribaltare la situazione, cercando di passare per vittima e incolpandovi di tutti problemi. Anche l’eccessiva gelosia può essere una tattica d’abuso: una persona psicologicamente violenta ha la tendenza a flirtare con altre persone senza curarsi dei sentimenti del partner, che però viene accusato regolarmente di tradimento senza alcuna motivazione. 

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SENTIMENTI DI VERGOGNA

Le persone violente cercano di far provare vergogna agli altri per i propri difetti o a farle sentire sempre inferiori. Le forme sotto cui passa questo abuso emotivo sono diverse e comprendono per esempio situazioni in cui l’aggressore analizza i vostri errori con lunghi monologhi, rendendo chiaro di credere di essere superiore. Vi tratta come una bambina o banalizza quelli che sono i vostri problemi, magari addirittura dandovi la colpa o dicendovi che state esagerando. Spesso capita anche che le persone emotivamente violente preferiscano abbandonare una situazione di conflitto invece di risolverla. In caso di disaccordo a casa, ad esempio, l’aggressore potrebbe fare osservazioni volte all’umiliazione, dandovi magari della “pazza”, facendovi vergognare e dando tutta la colpa a voi, senza però mai risolvere il problema.

ABBANDONO EMOTIVO ED ISOLAMENTO

Chi compie abusi emotivi tende a mettere i propri bisogni davanti a quelli degli altri; per questo molti aggressori cercheranno di mettersi tra voi e le persone che vi supportano, per rendervi più dipendente da loro. Cercherà di impedirvi di vedere amici e famigliari, trovando scuse per cui non potrete partecipare a vari incontri o magari addirittura supplicandovi di non andare. In alcuni casi, questo tipo di situazioni di abbandono e isolamento può avere ripercussioni anche nella sfera intima: un aggressore può ad esempio rifiutarsi di mostrare affetto, dal tenersi per mano all’avere rapporti sessuali, per punirvi o per indirvi a fare qualcosa.

CODIPENDENZA

Le relazioni sentimentali disfuzionali sono spesso caratterizzate dalla presenza di almeno un partner codipendente e/o dipendente affettivo. La codipendenza è una condizione psicologica comportamentale relativa ad una relazione in cui una persona mostra una dipendenza da un’altra persona. In una relazione di questo tipo, tutto ciò che fate è in relazione al comportamento del vostro aggressore, che ha a sua volta lo stesso bisogno. È un circolo vizioso di comportamenti malsani. Potete trovarvi in una situazione di codipendenza se siete infelici nella relazione ma temete le alternative, se trascurate i vostri bisogni per il bene del vostro aggressore, se mettete da parte gli amici e la famiglia per compiacere il vostro partner, se cercate costantemente la sua approvazione, se preferite vivere nell’attuale stato di caos piuttosto che essere sole, se vi mordete la lingua e reprimenti i vostri sentimenti per mantenere la pace, se fate sacrifici per compiacere l’alta persona ma questa non ricambia.

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COSA FARE SE VI TROVATE IN UNA SITUAZIONE DI ABUSO EMOTIVO

Sapere come e quando lasciare in sicurezza una relazione psicologicamente pericolosa può essere estremamente difficile, soprattutto se vi ritrovate sole e vi è stato insegnato a dubitare di voi stessi. Secondo Amy Morin, psicoterapeuta e docente presso la Northeastern University di Boston, autrice di bestseller internazionali e conduttrice del podcast Mentally Strong People, capita spesso che ci sia un forte desiderio di allontanarsi da una relazione malsana, ma al tempo stesso il timore di essere incapace di farlo. Il primo passo per affrontare una situazione di abuso emotivo è riconoscerlo. Se siete in grado di identificare anche solo uno di questi aspetti nella vostra relazione, è fondamentale che lo riconosciate prima di tutto con voi stesse.

Amy Morin ha condiviso alcuni suggerimenti per affrontare l’abuso emotivo. Ad esempio, se si è vittima di violenza psicologica, è importante parlarne con qualcuno, preferibilmente qualcuno al di fuori della situazione. Quando si tratta della vostra salute mentale e fisica, consiglia la Morin, dovete fare di voi stessi una priorità. Smettete di preoccuparvi di accontentare la persona che vi abusa, prendetevi cura dei vostri bisogni, affermate la vostra personalità mettendo in chiaro i vostri limiti e stabilendo i vostri confini, evitate di interagire con la persona violenta e non incolpate voi stesse per la situazione.

Se il vostro aggressore non sarà in grado cambiare o lavorare sui suoi comportamenti, allora fate in modo di uscire da quella relazione. Ogni situazione è diversa, ma è importante discuterne e spiegare le vostre paure e le vostre idee a un amico fidato, un familiare o un consulente. Non rimandate pensando che il partner possa cambiare o che la situazione possa risolversi da sola prima o poi. L’abuso emotivo può avere gravi effetti, anche a lungo termine, sulla vostra salute mentale e fisica.

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