Il dolore che fa crescere: il tradimento, la delusione e l’esclusione

Le delusioni fanno soffrire, ma le esperienze negative sono utili per chiarire i propri desideri e sentimenti, e aiutano definire al meglio la propria identità. Molti degli insegnamenti più dolorosi riguardano tematiche come il tradimento, la delusione e l’esclusione, le prime batoste arrivano con l’adolescenza, batoste che lanciano le basi ad insegnamenti che torneranno utili per tutta l’età adulta.

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Guardando al passato e alle nostre esperienze giovanili, tutti noi abbiamo dovuto affrontare il dolore dell’esclusione e, talvolta, ancora più spesso, il dolore del tradimento e della delusione. Proviamo a guardare al nostro passato, lasciamo ispirare da questi racconti e riflettiamo sugli insegnamenti trasmessi dalle nostre esperienze più dolorose. Il testo che segue è di Anna Oliverio Ferraris, professoressa di Psicologia alla «Sapienza» Università di Roma.

L’esclusione

L’esclusione nasce dalla differenza. Martina, ventiduenne, si lamenta ancora, a distanza di anni, per essere stata emarginata dal suo gruppo di amiche cui era molto legata perché non si adeguava alla moda del momento. Intorno ai 13-14 anni, le amiche cominciarono a vestirsi tutte allo stesso modo e con le stesse marche. Poiché in casa non le acquistavano quel tipo di abbigliamento le amiche man mano la emarginarono.

L’esclusione può derivare anche da altri fattori: l’aspetto fisico, le attività del tempo libero, le alleanze sportive, la presenza di «cricche» al cui interno si formano gerarchie basate sulla maggiore o minore «popolarità» dei singoli.

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L’esclusione è dolorosa perché ci obbliga a prendere atto che gli altri non ci vedono o non ci considerano come noi ci vediamo e ci consideriamo. E tuttavia, se dopo aver subito il colpo si riesce a venire a patti con quel tipo di esperienza si acquisisce una visione più realistica di come gli altri ci vedono e ci considerano.

Si accetta l’idea che ci può essere un divario tra l’identità che ci attribuiamo e quella che ci attribuiscono gli altri. Si comprende, infine, che non si può pretendere di piacere a tutti o di essere in sintonia con tutti.

Il tradimento

Anche il tradimento è un’esperienza sociale che viene vissuta, spesso per la prima volta e in tutta la sua sgradevolezza, negli anni adolescenziali. Mentre le interazioni tra bambini sono generalmente centrate su delle attività comuni, tra gli adolescenti le relazioni sociali sono più complesse e più coinvolgenti sul piano soggettivo.

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Rispetto al bambino, l’adolescente ha una percezione più acuta del proprio ego in rapporto agli altri; essendo però ancora relativamente inesperto può restare molto colpito quando scopre che la sua fiducia, il suo senso di lealtà o la sua generosità non sono reciprocate dalle persone che considerava amiche o ben disposte nei suoi confronti o che addirittura quella fiducia viene usata contro di lui.

È quanto è accaduto a Lorenzo, 15 anni, quando si è ritrovato al centro di risate e sberleffi da parte dei compagni e delle compagne di classe perché quello che lui aveva considerato sino ad allora il suo migliore amico aveva rivelato una vicenda molto personale su di lui che sarebbe dovuta restare un segreto tra loro due. «Quando ho saputo che per fare lo spiritoso aveva spiattellato in giro cose molto personali su di me amplificando le confidenze che gli avevo fatto, sono diventato così furioso che l’avrei ucciso. Poi, dopo che mi sono calmato, ho deciso di togliergli per sempre il saluto».

Codici di comportamento

Lo choc del tradimento può verificarsi in forme diverse, sia con gli amici che con i fratelli o il partner; in ogni caso colui che viene tradito scopre che mentre lui/lei seguiva un codice di comportamento onesto e lineare, l’altro seguiva invece una sua strategia non dichiarata, ottenendo, sottraendo o trasmettendo informazioni a proprio vantaggio.

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L’errore di Lorenzo è stato di dare per scontato che l’amico seguisse le regole dell’amicizia, sia perché proiettava i suoi sentimenti e i suoi desideri sull’amico, sia perché potere aprirsi liberamente e senza rischi con qualcuno infonde un senso di sicurezza e di fiducia.

Tuttavia, per quanto spiacevole possa risultare, l’esperienza del tradimento aiuta a essere più discriminanti e accorti nei confronti delle persone e a distinguere un vero amico da uno che, dietro le apparenze dell’amicizia, nasconde obiettivi non dichiarati. Si impara anche quanto ciascuno di noi può essere vulnerabile alla manipolazione.

La delusione

Frequenti nell’adolescenza sono anche le delusioni, le delusioni dell’adolescenza lasciano insegnamenti utili fin all’età adulta. Il romanticismo è tipico di quegli anni e per molti di noi, quell’ideale perdura anche nell’età adulta. Ci si innamora dell’amore. Si vede soltanto il lato positivo del romanzo e si è portati a idealizzare la persona che si ammira e da cui si è attratti in quel momento.

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L’idealizzazione deve però, prima o poi, fare i conti con la realtà, il che può richiedere aggiustamenti e rinunce che non tutti sono inclini a fare.

Il lato positivo del dolore

Le delusioni che si possono vivere non riguardano soltanto le storie sentimentali. Si può restare delusi anche quando qualcuno che ammiriamo per le sue doti è affascinato da una persona che noi teniamo in scarsa considerazione.

È questo il caso per esempio di una sorella minore che, cresciuta in ammirazione del fratello, entra in crisi quando questi presenta ai familiari «la sua ragazza»: «una smorfiosa altezzosa e antipatica», secondo la sorella. Scoprire che il fratello è attratto da quel tipo di persona è uno choc per la sorella che aveva idealizzato il fratello.

Un altro tipo di delusione, opposto alla precedente, si verifica quando scopriamo che qualcuno da cui siamo attratti o che ammiriamo non viene valutato positivamente dalle persone che stimiamo. Quando un giovane prende una cotta per qualcuno si aspetta che gli altri – amici e familiari – vedano e giudichino quella persona come la vede e la giudica lui/lei; scoprire invece che gli altri non apprezzano quella persona può dare origine a una delusione.

Può capitare, per esempio, che l’amico gay trovi un’accoglienza fredda tra amici o familiari. Qualche volta tuttavia, specialmente se si tratta di una infatuazione, lo sguardo «esterno» degli altri può aiutare a riassettare il proprio.

Particolarmente deludente, infine, è scoprire che la persona di cui si è innamorati non condivide le nostre stesse opinioni, i nostri valori, le nostre abitudini di vita. Non c’è niente di peggio, per esempio, per un giovane timido, sensibile e intelligente vedere che la persona di cui è innamorato è attratta da tipi superficiali e spacconi.

E tuttavia, anche in questo caso il risvolto positivo di queste disillusioni consiste nell’imparare a differenziare tra mera attrazione e compatibilità personale.

Sebbene esclusione, tradimento e delusione siano esperienze dolorose nel momento in cui le si vive, sui tempi lunghi nella maggior parte dei casi esse servono a tutti, in particolare, possono essere utili per chiarire i propri desideri e i propri sentimenti, così come i valori, le attitudini e le aspirazioni: un percorso obbligato per la costruzione della personalità.

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Autore: Anna Oliverio Ferraris Docente di psicologia dello sviluppo alla «Sapienza» Università di Roma | Minds