Dolore al collo, rigidità muscolare accompagnata spesso da un “cerchio” alla testa che può alterare anche l’umore. Si chiama cervicalgia ed è il più frequente dei dolori che interessano la parte alta della colonna vertebrale. Rispetto al mal di schiena, lombalgia, che in genere è più frequente nei maschi di età compresa tra 40 e 60 anni, la cervicalgia è una patologia sempre più presente nelle donne, anche di età giovanile.
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Spesso si tende a sottovalutare il dolore da cervicalgia, cercando rimedi fai-da-te piuttosto che la consulenza di uno specialista che ne individui le cause, come accade invece per la lombalgia. Quando rivolgersi al medico e come curarsi? Risponde il dottor Giovanni Casero, chirurgo ed esperto in patologie della colonna vertebrale del centro Humanitas San Pio X di Milano.
Che cos’è la cervicalgia?
La cervicalgia è un dolore a livello del collo; interessa gran parte della popolazione italiana di tutte le età: si pensi che 7 persone su 10 provano dolore al collo almeno una volta nel corso della settimana. Nella maggior parte dei casi si tratta di un dolore di natura muscolare e dunque trattabile semplicemente con esercizi fisici mirati.
In casi più rari, la cervicalgia può essere legata ad alterazioni strutturali di natura ossea o articolare. È bene che questi pazienti siano seguiti da uno specialista perché potrebbero necessitare di un trattamento più completo.
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Quali sono le cause?
La cervicalgia di natura muscolare può essere causata dal mantenimento di una postura scorretta per molte ore; da un sovraccarico eccessivo della muscolatura del collo, come può per esempio accadere in alcuni sport o attività lavorative; da una condizione di stress o dall’utilizzo di materassi e/o cuscini inadeguati.
Queste situazioni possono innescare la contrazione muscolare con conseguente dolore, che a sua volta può aumentare la contrattura, stabilendo una sorta di “circolo vizioso”.
Più rari sono i casi in cui la cervicalgia è legata a un problema a livello di ossa e articolazioni della colonna vertebrale. Ne è un esempio il cosiddetto “colpo di frusta” a seguito di un incidente, in cui le articolazioni della colonna subiscono uno stress notevole e i piccoli danni o slittamenti riportati richiedono tempo per guarire.
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In età avanzata può invece aversi artrosi cervicale: una patologia degenerativa a carico delle cartilagini che proteggono le articolazioni anteriori o posteriori tra le vertebre (chiamate faccette articolari), responsabile del loro progressivo deterioramento e assottigliamento. L’erosione della cartilagine porta a contatto diretto tra le parti ossee, con conseguente dolore. Nel processo degenerativo vengono pian piano coinvolti tutti gli altri elementi articolari come legamenti, capsule e tessuti vicini.
Vi è poi il caso dell’ernia del disco cervicale, in cui la protrusione del disco intervertebrale può andare a toccare le radici nervose, provocando una serie di sintomi dolorosi e funzionali nelle braccia.
Cervicalgia: cosa fare se il dolore è forte?
«Se il dolore al tratto cervicale è forte e non accenna a risolversi, in prima istanza è consigliabile il riposo, termoterapia e assunzione di comune anti-infiammatorio; meglio evitare comunque lunghi periodi di immobilità che condurrebbero a ulteriore rigidità del collo senza giovamento sulla sintomatologia».
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Se insieme al dolore cervicale dovesse accompagnarsi sensazione di “scossa elettrica“ o formicolio agli arti superiori è consigliata la visita ortopedica dallo specialista.
Dolore da cervicalgia: come curarsi?
«Il dolore da cervicalgia non è un dolore banale e non va sottovalutato. In caso di dolore che si protrae o in caso di comparsa di segni neurologici (ad esempio, formicolio, perdita sensibilità, sintomatologia a carico degli arti superiori) è consigliabile non curarsi con rimedi fai-da-te, ma rivolgersi a uno specialista o al proprio medico per valutare la terapia più adatta dopo aver individuato la causa del problema. Infatti, farmaci antidolorifici e analgesici vanno assunti con moderazione, preferibilmente dopo aver sentito il parere del medico che li prescrive sulla base della storia clinica del paziente, eventuali allergie e dei sintomi riferiti. Tramite la visita specialistica dall’ortopedico, inoltre si potrà stabilire se e quali esami siano necessari per fare diagnosi e quindi impostare il corretto trattamento».
Cervicalgia: caldo o freddo sul collo?
«La cervicalgia può avere varie cause, la più frequente è la cervicalgia miogena (di origine muscolare) che è causata da una infiammazione muscolare; si riscontra quindi una tensione muscolare che necessita di essere gestita in modo appropriato. In presenza di questa cervicalgia è raccomandato usare il caldo per aiutare il rilassamento dei muscoli e la risoluzione della tensione e rigidità del collo. Il calore posizionato nella parte dolente induce un generale senso di benessere per il soggetto. Al contrario Il freddo invece tende a peggiorare il dolore aumentando la contrattura della muscolatura. Fondamentale rimane sempre individuazione della causa scatenante la sintomatologia».
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Quali sono i sintomi della cervicalgia muscolare?
I sintomi caratteristici della cervicalgia muscolare sono:
- Dolore a livello della parte posteriore del collo.
- Rigidità del collo e difficoltà a compiere movimenti.
- Mal di testa, localizzato soprattutto nella zona posteriore o frontale della testa.
- Vertigini e perdita di equilibrio.
Quali sono i sintomi della cervicalgia ossea e articolare?
I sintomi della cervicalgia di natura ossea e articolare, derivando da una condizione degenerativa, tendono a peggiorare con il passare del tempo. In questo caso possono aversi:
- Dolore alla zona cervicale.
- Dolori a spalle, schiena, braccia e petto.
- Formicolio a braccia, mani o testa.
- Difficoltà nel compiere movimenti anche minimi del capo.
- Nausea e vertigine.
- Debolezza a livello degli arti superiori e inferiori.
- Difficoltà di deambulazione.
L’artrosi vertebrale si caratterizza invece per la presenza di dolore al collo, difficoltà di movimento e una sensazione di resistenza quando si compiono movimenti con la testa.
Diagnosi
La cervicalgia può essere comune a diverse patologie, pertanto è importante una diagnosi corretta. È dunque indispensabile la valutazione clinica da parte di un medico dedicato alla colonna vertebrale, che durante una visita specialistica valuterà sia i sintomi riferiti dal paziente, sia effettuerà eventuali test diagnostici.
L’esecuzione di esami radiografici di approfondimento può essere utile nel raggiungimento della diagnosi:
- Radiografia del tratto cervicale
- Radiografia morfodinamiche della colonna cervicale, in flessoestensione anteroposteriore o laterale
- Risonanza magnetica del tratto cervicale
- TC colonna cervicale.
Trattamenti
Il trattamento della cervicalgia varia a seconda della patologia che ne è alla base.
Il primo approccio è in genere conservativo, con farmaci antinfiammatori e/o antalgici ed esercizi fisici mirati. A seconda dei casi può venire prescritto l’uso di un collare morbido. Laddove l’approccio conservativo non sia sufficiente, il medico può suggerire l’intervento chirurgico.
- Se la causa della cervicalgia è un’ernia discale, si può intervenire in anestesia locale con tecniche mini-invasive, come l’ablazione laser dell’ernia o il Discogel. Nei casi più seri si rende necessaria la rimozione chirurgica dell’ernia e la stabilizzazione della colonna con l’impianto di un dispositivo apposito
- Nei casi in cui la cervicalgia dipenda dallo scivolamento di una vertebra sull’altra (spondilolistesi o discopatia grave), si interviene con un intervento di stabilizzazione vertebrale per ancorare la vertebra “instabile” alla vertebra sottostante
- In caso di artrosi delle faccette articolari, si può procedere alla denervazione mini-invasiva con radiofrequenza.