La ricerca arriva dall’Università di Padova, nota per le essere il fiore all’occhiello del panorama neuropsicologico italiano. Il team di ricercatori padovano, grazie al suo studio, ha conquistato una pubblicazione sulla prestigiosa rivista «Neuroimage», Archetypes of human cognition defined by time preference for reward and their brain correlates: an evolutionary trade-off approach, essendo Salute Psicofisica un aggregatore di ricerche scientifiche, non poteva certo farla passare inosservata!
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Meglio un uovo oggi o una gallina domani?
Certo, il titolo è un po’ bislacco ma il tema è vecchio quanto il mondo: meglio un uovo oggi o una gallina domani? Si possono capire tante cose in base a questa scelta… La scelta non deve essere concettuale, tutti potremmo dire la gallina domani, però la lungimiranza non è una dote verbale ma un fattore che dovrebbe trovare riscontro nei fatti. Vediamo tutti i dettagli della ricerca.
Ricompensa immediata o autocontrollo
“Meglio un uovo oggi o una gallina domani?” Perché prediligiamo una scelta piuttosto che un’altra? Quali sono i meccanismi che ci portano verso l’uovo o verso la gallina, e che tipo di persone siamo se scegliamo l’uno piuttosto dell’altra? A questo interessante quesito risponde lo studio condotto da un team di ricercatori padovano e pubblicato sulle prestigiosa rivista «Neuroimage» , Archetypes of human cognition defined by time preference for reward and their brain correlates: an evolutionary trade-off approach.
«Il nostro studio mostra che il modo di rispondere a questa domanda, e quindi l’approccio che abbiamo noi verso una ricompensa, ha una base evoluzionistica e spiega molto di come siamo – dice la dr.ssa Giorgia Cona, ricercatrice del Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova -. Abbiamo applicato un algoritmo tipicamente usato in economia e ingegneria, l’approccio di ottimizzazione di Pareto, per identificare se esistano trade-off, ovvero sia compromessi tra diverse funzioni/tratti cognitivi, di personalità e di comportamento. Abbiamo individuato che tali trade-off sono associati all’approccio alla ricompensa e all’auto-controllo. Tali tratti sembrano infatti spiegare una costellazione di caratteristiche degli individui, in molti altri domini.»
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Per rispondere a questa domanda i ricercatori hanno analizzato i dati di più di 1200 individui dell’Human Connectome Project, prendendo in considerazione misure legate a diverse funzioni cognitive, tratti di personalità e comportamento, così come variabili cerebrali funzionali e strutturali.
«È risultato che, tra tutte le 300 possibili combinazioni di tratti, l’unica che portava i dati degli individui a distribuirsi significativamente in un triangolo nello spazio cartesiano era quella determinata da due misure del Delay Discounting Task, un compito che valuta la preferenza di un individuo a scegliere tra una ricompensa immediata ma di entità minore (es $ 100 ora) ed una ricompensa posticipata nel tempo ma maggiore (es $ 200 fra un mese).» spiega il dott. Loren Kocillari, tra i firmatari della ricerca.
I tre archetipi
I ricercatori hanno quindi individuato ai tre vertici del triangolo tre archetipi, che corrispondono a tre diversi stili di preferenze: il primo archetipo identifica gli individui con una preferenza stabile verso le ricompense più grandi, sebbene ritardate. Il secondo identifica gli individui che tendono a preferire le ricompense immediate, anche se più piccole. Infine il terzo archetipo corrisponde ad un approccio più flessibile, ovverosia una preferenza verso le ricompense ritardate solo nel caso in cui queste siano molto grandi.
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«Il passo successivo è stato quello di identificare altre caratteristiche che qualificano i tre archetipi – spiega il prof. Maurizio Corbetta, Direttore del Padova Neuroscience Center dell’Università di Padova -. Le analisi hanno mostrato che ad ognuno degli archetipi sono associate caratteristiche legate alla personalità, alle funzioni cognitive, alle abitudini e alle strutture cerebrali. È interessante notare che le persone che riescono ad aspettare per ottenere una ricompensa più grande (che quindi hanno un maggior auto-controllo) presentano un livello più alto di intelligenza, di memoria verbale, di abilità spaziali, hanno una migliore abilità e prestanza fisica, un più alto livello socio-economico e culturale, presentano caratteristiche di personalità più positive e un maggior benessere e soddisfazione nella vita, hanno inoltre un maggior volume di materia grigia.
Al contrario, gli individui che tendono a scegliere sempre la ricompensa immediata hanno più scarse prestazioni cognitive, più alti livelli di aggressività, di ostilità e di stress, un indice di massa corporea più alto, un livello socio-economico più basso, fanno un maggior uso di droghe e hanno un volume cerebrale inferiore. Inoltre, le analisi di connettività funzionale cerebrale mostrano come un miglior auto-controllo si esplica in una più forte regolazione tra aree corticali legate al controllo e aree limbiche e para-limbiche classicamente associate al piacere. Infine, abbiamo mostrato come tale tratto sia determinato poco dalla genetica, bensì venga influenzato dall’ambiente, quindi dalla selezione culturale»
Lo studio dimostra inoltre come tali differenze tra gli individui nell’approccio alla ricompensa non sono determinate geneticamente, bensì sembrano essere modellate dall’ambiente e da fattori culturali, e sono riscontrabili in diverse razze ed etnie.
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