Sindrome dell’intestino irritabile: prevenzione e le cure più efficaci!

La Sindrome del Colon Irritabile, nota anche come colite spastica e denominata in inglese Irritable Bowel Syndrome (ibs), è un disturbo di carattere funzionale a carico dell’intestino, piuttosto diffuso tra la popolazione: basti pensare che essa coinvolge tra il 10% e il 20% dei soggetti che vivono nei Paesi industrializzati (la maggior parte sono donne).

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Questa patologia cronica comporta una sintomatologia invalidante (crampi, dolori a livello addominale, stipsi, diarrea, ecc.) che interferisce con le attività quotidiane del soggetto e con la sua vita sociale.

La colite contribuisce ad aumentare il livello di stress, ma, tuttavia, non determina danni permanenti e secondo recenti studi pare favorire cefalea, reflusso gastroesofageo, dolori lombari, fibromialgia, depressione e ansia.

I sintomi di questo disturbo funzionale dell’apparato gastrointestinale possono essere mitigati (non curati!) se si si aderisce a uno stile di vita sano ed equilibrato.

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Questa patologia fu descritta per la prima volta nel 1944 e ad oggi se ne distinguono tre tipologie:

  • quella caratterizzata da una predominanza di episodi diarroici
  • quella caratterizzata da una predominanza di episodi di costipazione
  • quella in cui i disturbi sopracitati si alternano

Cause della Sindrome del Colon Irritabile

Non è ancora chiara la causa specifica di questo disturbo.
Tuttavia è stato rilevato che un ruolo chiave è giocato da un sistema immunitario indebolito.

Un’altra cosa certa è il fatto che la sindrome del colon irritabile non è prodotta da una causa univoca (si parla, infatti, di patologia multifattoriale). Più fattori possono contribuire alla sua comparsa. In primo luogo è possibile individuare cause di ordine psico-sociale, come le seguenti:

  • atteggiamento ipocondriaco nei confronti delle patologie
  • disturbi emotivi
  • elevato livello di stress
  • ansia
  • depressione

L’intestino è considerato una sorta di secondo cervello dell’uomo, soprattutto perché il cervello inferiore o addominale è sensibile ad ogni tipo di stato d’animo interno.

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Basti pensare che, allo stesso modo del cervello centrale, anche quello addominale rilascia sostanze psicoattive in grado di produrre effetti sul tono umorale (serotonina, dopamina, oppiacei, ecc.).

Inoltre pare che sia vero anche il contrario, ovvero che i disturbi a livello gastrointestinale siano in grado di determinare stress psicologico, ansia e depressione. Va anche detto che i due cervelli sono in costante comunicazione tramite il nervo vago (detto anche nervo pneumogastrico), un nervo cranico essenziale che raggiunge tutti i principali organi del corpo umano.

ATTENZIONE: La sindrome del colon irritabile non è solo un problema di natura psicologica.

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Non mancano i, cosiddetti, fattori biologici, come, ad esempio:

  • la naturale predisposizione del soggetto (si pensi ad una particolare reattività del suo colon agli alimenti e/o allo stress)
  • la qualità e la quantità della flora batterica intestinale
  • eventuali infezioni in atto
  • il rallentamento o l’aumento della motilità intestinale

Intervengono, inoltre, a rendere la colite spastica ancor più fastidiosa e difficile da debellare, le seguenti cause:

  • intolleranze alimentari
  • abuso di alcune tipologie di farmaci, quali antibiotici e/o antinfiammatori

Sintomi della Sindrome del Colon Irritabile

La sintomatologia del colon irritabile è piuttosto varia. I sintomi più ricorrenti sono i seguenti (questo elenco è incompleto in quanto l’ibs può manifestarsi con una sintomatologia davvero vasta):

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  • dolore a livello dell’addome
  • gonfiore addominale
  • diarrea o costipazione
  • sensazione di evacuazione incompleta
  • sensazione di disagio
  • generale sensazione di malessere
  • cambiamento di forma delle feci
  • tensione addominale in concomitanza dell’evacuazione
  • presenza di muco nelle feci
  • malumore costante
  • depressione

I pazienti affetti da sindrome del colon irritabile, d’altra parte, vengono colpiti più spesso degli altri da cefalea, reflusso gastroesofageo , dolori lombari e fibromialgia.

E’ stato anche rilevato che le donne affette da sindrome del colon irritabile percepiscono una sintomatologia più intensa e fastidiosa in corrispondenza del ciclo mestruale; ciò sta a significare che gli ormoni sessuali sono in grado di accrescere i disturbi determinati dalla colite spastica. Inoltre, eventuali stati di depressione e/o ansia, che talora si accompagnano alla sindrome, peggiorano ulteriormente il problema: viene a determinarsi così un vero e proprio circolo vizioso.

Come si effettua la Diagnosi della Sindrome del Colon Irritabile

Oggi si tende a seguire specifici criteri diagnostici in base ai quali si procede ad una accurata anamnesi del paziente e ad un attento controllo fisico.

Spesso si giunge ad una diagnosi di colite spastica (Sindrome del Colon Irritabile), in presenza di dolore addominale da almeno 12 settimane, accompagnato da un alleviamento del dolore in seguito all’evacuazione, da una frequenza anomala della defecazione, da un cambio nella consistenza delle feci.

Talora possono anche essere presenti sintomi più gravi, come i seguenti:

  • insorgenza del disturbo dopo i 50 anni
  • perdita di peso non dovuta a un regime ipocalorico
  • carenza di globuli rossi (anemia)
  • stati febbrili
  • presenza di sangue nelle feci non dovuta a emorroidi
  • sensazione dolorosa anche dopo l’evacuazione
  • familiarità con le patologie a carico dell’intestino

In tal caso il medico prescriverà esami diagnostici più approfonditi: ad esempio, la colonscopia, che permette di visualizzare l’intero colon grazie a uno strumento flessibile dotato di microcamera e di pinza bioptica, allo scopo di prelevare in modo indolore piccole porzioni di mucosa su cui saranno effettuate analisi istologiche e/o di asportare eventuali polipi.

Nel caso in cui il paziente si renda conto che i sintomi si acutizzano in seguito al consumo di particolari cibi, allora è il caso di indagare sulla presenza di eventuali intolleranze o di malassorbimento intestinale di alcuni nutrienti.

In tale situazione il proprio medico prescriverà:

  • il Breath Test dell’Idrogeno (o Test del Respiro): questo esame, che misura il livello di idrogeno nel respiro, è in grado di rilevare diverse cause che possono determinare l’IBS. Ad esempio esso può rilevare una sovracrescita batterica nell’intestino tenue e condurre alla diagnosi di un’eventuale intolleranza al lattosio, presente nei prodotti caseari.
  • le Analisi del Sangue per la Patologia Celiaca : la malattia celiaca è una infiammazione cronica dell’intestino tenue, determinata dall’ingestione di glutine. E’ caratterizzata da una sintomatologia simile alla Irritable Bowel Syndrome. Al fine di ottenere risultati affidabili, prima di effettuare l’analisi, il paziente deve assumere alimenti che contengono glutine.

In linea generale la terapia medica prevede:

  • un valido supporto psicologico da fornire al paziente;
  • l’adozione di un regime dietetico sano e bilanciato;
  • la pratica di una regolare attività fisica (leggera);
  • l’assunzione di farmaci sintomo-soppressori (spesso anche antibiotici a base di Rifaximina, come il “Normix”)

Non esiste una cura universale per la sindrome del Colon Irritabile. La strategia terapeutica, pertanto, si basa sostanzialmente sulla soppressione dei sintomi generati da questa patologia.

In merito alla dieta consigliata, ricordiamo che essa si differenzia in base alla sintomatologia del paziente. Qualora, ad esempio, sono predominanti episodi di meteorismo e di gonfiore, è opportuno ridurre i cibi che fermentano come le bibite gassate, i legumi, i formaggi freschi e la frutta, se consumata immediatamente dopo i pasti principali.

Rimedi Naturali per alleviare i Sintomi del Colon Irritabile

Al fine di migliorare le performance intestinali è possibile ricorrere a una serie di efficaci prodotti naturali completamente privi di effetti collaterali. E’ bene precisare che questi prodotti naturali non sono curativi, aiuteranno però ad alleviare il dolore provocato da questa patologia. Essi sono:

La melissa (Melissa officinalis)

Essendo ricca di tannini e mucillagini, è una pianta officinale in grado di ridurre il livello di stress e di ansia e, nel contempo, di rilassare la muscolatura intestinale, di ridurre gli spasmi e di eliminare gli accumuli di gas dal tubo digerente. Un vero e proprio toccasana per chi soffre di IBS!

La camomilla 

E’ molto apprezzata in fitoterapia per le sue proprietà antinfiammatorie ed emollienti, che le consentono di produrre un effetto calmante e lenitivo sulle mucose intestinali infiammate.

I Frutto Oligosaccaridi (anche noti con l’acronimo FOS)

Sono delle fibre solubili presenti in diversi vegetali. Rappresentano un prezioso alleato della flora batterica intestinale amica, il cui corretto funzionamento consente di tenere sotto controllo i processi infiammatori a carico dell’intestino.

L’olio essenziale di menta piperita

E’ un efficace spasmolitico naturale che agisce sulla muscolatura liscia del tratto digerente, alleviando in tal modo il dolore a livello addominale. Esso, inoltre, è in grado di ridurre il meteorismo e la flatulenza. Il mentolo, d’altra parte, è anche efficace nel ripristinare il corretto transito intestinale, contrastando così la costipazione, gli episodi diarroici o l’alternanza di entrambi.

L’aloe vera

Oltre a essere un antinfiammatorio naturale, è anche in grado di favorire l’espulsione di scorie e tossine dall’intestino.
Il cardamomo, che è una spezia originaria dell’India, favorisce la regolare peristalsi intestinale, stimola la produzione di succhi gastrici, riduce i gas in eccesso e velocizza il metabolismo.

L’olmo rosso (Ulmus Rubra)

Grazie alla presenza nella sua corteccia di una particolare sostanza gelatinosa, produce un effetto decongestionante sulle mucose e favorisce il transito intestinale. Proprio per questo motivo è particolarmente indicato per quei pazienti che presentano la diarrea come sintomo predominante.

Lo zenzero

Riduce i processi infiammatori ed esercita una efficace azione lenitiva e calmante.

I fiori di Bach costituiscono il rimedio fitoterapico ottimale se si desidera ripristinare l’equilibrio psico-fisico dell’individuo. Si tratta di un rimedio soft che non provoca effetti collaterali di sorta e che non interagisce con l’eventuale terapia farmacologica seguita.

Un altro contributo terapeutico per la sindrome del colon irritabile è la psicoterapia cognitivo-comportamentale

Consente al soggetto di ridimensionare le proprie fobie e di recuperare un approccio equilibrato con la realtà. Questa pratica richiede la partecipazione attiva del paziente che deve collaborare con lo psicoterapeuta al fine di individuare insieme tutti i principali fattori stressanti. Il supporto psicologico è finalizzato a ridurre l’intensità e la frequenza della sintomatologia dolorosa e di tutti i fastidi legati alla Inflammatory Bowel Disease.

Una migliore gestione dello stress e degli stati d’ansia, infatti, favorisce un potenziamento delle risorse psichiche del paziente, il quale stabilisce così un migliore contatto con il proprio corpo.

Esistono anche altre modalità di intervento, alternative alla medicina ufficiale, che in taluni casi si rivelano efficaci nell’alleviare i dolori provocati dalla sindrome del colon irritabile. Esse sono ad esempio:

  • l’agopuntura, la quale produce un prezioso effetto miorilassante, antidolorifico e antinfiammatorio;
  • gli esercizi e le tecniche di rilassamento (respirazione diaframmatica o addominale, rilassamento muscolare progressivo e visualizzazione positiva) dello yoga. Questa disciplina, lo ricordiamo, è particolarmente utile per rilassarsi e ridurre in maniera drastica i sintomi psico-somatici che si accompagnano alla sindrome del colon irritabile.

Si tratta di pratiche, per lo più efficaci, finalizzate a ridurre lo stress e ad aumentare la fiducia in se stessi.

Come si Previene la Sindrome del Colon Irritabile

E’ importante cercare di prevenire la Sindrome del Colon Irritabile tenendo sotto controllo, da un lato, i livelli di ansia e di stress e seguendo, dall’altro, un regime dietetico salutare.

Nella dieta è opportuno inserire alimenti probiotici (lattobacilli e bifido batteri), che sono in grado di proteggere dall’attacco di microrganismi patogeni. Essi sono contenuti nello yogurt bianco non zuccherato, nei crauti, nel miso, nel tè Kombucha. Al fine di aumentarne ulteriormente l’efficacia, i probiotici devono essere abbinati ai prebiotici, presenti negli alimenti che contengono fibre solubili (aglio, porro, topinambur, mela, avena, ecc.).

Gli alimenti consigliati sono i cereali integrali, le verdure cotte, il pesce sia fresco che surgelato (possibilmente di piccola taglia: alici, sgombri, sardine, …) e la frutta acida (da consumare, però, lontano dai pasti principali). I condimenti da prediligere sono l’olio evo (olio extra vergine d’oliva spremuto a freddo), il succo di limone e l’aceto di mele.

La mattina appena svegli e la sera prima di andare a letto, si raccomanda l’assunzione di una bevanda calda (una tazza di tisana o di orzo andranno benissimo). In particolare potrebbe essere utile una preparazione a base di finocchio, angelica e camomilla, al fine di distendere i nervi, di favorire il processo digestivo e di ridurre l’eccesso di gas intestinali.

Si consiglia, inoltre, di non consumare i pasti in maniera frettolosa e/o stando in piedi, ma di considerarli come un vero e proprio rituale.

I cibi assolutamente da escludere dalla propria dieta sono:

  • i latticini
  • i dolcificanti naturali e artificiali
  • la frutta dolce
  • gli alimenti che tendono a fermentare
  • alcuni tipi di verdura che richiedono un processo digestivo elaborato (come, ad esempio, i cavolfiori, il sedano e gli spinaci)
  • le spezie piccanti
  • il caffè
  • il tè
  • le bevande gassate
  • la birra
  • le bevande alcoliche
  • i farinacei raffinati

Qualora poi ci si renda conto che la propria sintomatologia peggiora per il consumo di latte e derivati, provare allora ad escluderli dalla propria dieta. Una possibile potrebbe infatti essere un’intolleranza al lattosio.

Possibili complicanze della Sindrome del Colon Irritabile

La sindrome del colon irritabile non compromette le condizioni generali dell’organismo, ma come tutte le patologie funzionali (cioè quelle che ledono la funzionalità di un organo senza che sia presente una evidente lesione a livello anatomico), produce ripercussioni importanti sulla qualità della vita del paziente, ovvero interferisce sulla sua normale quotidianità e sui rapporti interpersonali.

Basti pensare che da una recente ricerca, è emerso che oltre la metà delle persone affette da IBS è stata costretta a modificare le proprie abitudini di vita sia in ambito lavorativo che interpersonale.

Va anche rilevato che la maggior parte dei pazienti ha meno di 45 anni, il che significa che si è costretti a convivere con questa patologia proprio mentre si è in una fase importante della propria vita, ovvero nel pieno della propria realizzazione sia professionale che affettiva.

Le problematiche che possono sorgere in concomitanza con la Sindrome del Colon Irritabile sono: depressione, ansia, attacchi di panico…

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