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La fiducia di coppia è un bene imprescindibile, quando a minarla sono bugie ricorrenti o un evento eclatante come un tradimento, bisogna correre ai ripari o chiudere il rapporto. Una volta che una bugia o un tradimento viene allo scoperto, la prima domanda da porsi è a che cosa dedicare le proprie energie. A ricostruire la coppia, o ad accettarne la fine?
È possibile che, in questo momento, per voi la risposta non sia affatto ovvia. In questo caso, continuate a leggere; andando avanti, dovreste riuscire a chiarirvi le idee. Se avete deciso di continuare a restare insieme al vostro partner è importante che siate franchi con voi stessi e sinceri su ciò che è successo. Per riuscirci, niente di meglio che la scrittura. Prendete un foglio e scrivete ciò su cui il vostro partner vi ha mentito, annotando in modo preciso ciò che pensate e provate al riguardo.
La seconda tappa consiste nell’accogliere le vostre emozioni. Sentirsi traditi, in colpa, in collera, confusi, tristi, impauriti: sono tutti sentimenti ancora più violenti e dolorosi, in quanto la menzogna nuoce anche all’immagine che si ha di se stessi. Nulla ci viene risparmiato: siamo in collera con l’altro, che ci ha delusi, ma tendiamo anche a sminuirci.
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In media le donne vivono le bugie peggio degli uomini, perché sono più portate a rimuginare. Ma non è detto: ognuno ovviamente reagisce in modo diverso, a seconda della propria personalità e della propria storia.
Le situazioni che lasciano il segno
Ci sono poi situazioni che lasciano il segno, circostanze che marchiano per sempre: sono quelle in cui il partner ci è infedele. In questo caso lo psicologo Dennis Ortman, specializzato in questo tipo di problema, parla talvolta di un cosiddetto «disturbo da stress post-infedeltà», analogo al disturbo da stress post-traumatico.
Ci sentiamo trascurati, furiosi, angosciati, irritabili: rinvanghiamo continuamente il momento del tradimento, tormentati da incubi e flashback, sentendo che non potremo mai più accordare la nostra fiducia a nessuno e che siamo ormai diventati incapaci di goderci la vita in modo innocente. E, come se non bastasse, l’altro assume improvvisamente le caratteristiche di un completo estraneo.
Le emozioni negative sono così intense, talvolta, che tendiamo a evitarle, ma si tratta di un errore: ci risparmiamo una sofferenza di breve termine ma non ci abituiamo a gestirle, e queste emozioni rischiano di riemergere in seguito rafforzate, in una sorta di effetto boomerang. Ecco allora che la collera e la tristezza riaffiorano alla minima contrarietà, aggravando ulteriormente la situazione. Per imparare a chiarire e ad accettare le nostre emozioni, un aiuto prezioso viene dalla mindfulness, ossia dalla pratica della meditazione consapevole.
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Quando l’obiettivo è ricostruire la coppia
Ristabilire la fiducia infranta non è un compito facile. Se la pratica della meditazione consapevole vi ha indirizzati verso questa decisione, è comunque importante attraversare una fase del lutto. In nessun caso un tradimento si supera con una pezza.
È importante attraversare una fase di lutto, perché la vostra coppia, dopo una bugia grave, potrebbe non essere più la stessa. Ma è anche l’occasione per ripartire su basi migliori. Con la pratica della consapevolezza è possibile identificare i fattori di stress e i conflitti ricorrenti che hanno portato all’inganno, oltre a capire quali abitudini più sane potete instaurare. Dovete anche chiarire i bisogni e i limiti in materia di trasparenza reciproca, per voi come per il vostro partner.
Accettare una bugia a caro prezzo, non significa tollerare anche eventuali scorrettezze future, e questo deve essere ben chiaro.
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Voltare pagina
Dopo la scoperta di una bugia grave, di solito sono necessarie numerose tappe per ricreare la fiducia:
- Descrivere, con se stessi, la bugia il più precisamente possibile;
- Chiarire le emozioni che vi provoca;
- Accettare ciò che provate;
- Capire perché l’altro ha nascosto la verità;
- trarre le conclusioni, così da instaurare abitudini più sane.
La chiave per ricostruire la fiducia consiste nel prevedere appositi momenti di dialogo, così da esprimere ciò che sentite e fare delle domande a se stesso e all’altro: a che punto siete a proposito dei problemi che sono stati identificati? I nuovi comportamenti che avete instaurato stanno portando frutti?
Decidete insieme qual è il momento più opportuno (quando i bambini sono ormai a letto, la sera, durante il fine settimana e così via), con una frequenza che vada bene a entrambi (per esempio, una volta alla settimana). Fate però attenzione a non tornare sempre sullo stesso punto: rischiereste di aggredirvi l’un l’altro e provocare tensioni, incomprensioni e sensazione di impotenza.
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Se andate da un terapeuta di coppia, questi spazi per comunicare possono sicuramente avvenire durante la seduta. Ognuno deve fare la sua parte: voi, dal canto vostro, non cercate di punire l’altro a tutti i costi; chi ha mentito deve invece prendere coscienza del fatto di aver tradito il patto di coppia, senza banalizzare la propria azione. Per ricostruire la fiducia e superare questa prova dovete ritornare a formare una squadra.
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