Quante volte abbiamo sentito dire frasi tipo «sono nervosa, mi deve arrivare il ciclo»… «sono in “quei giorni”, mi sento tesa…»? Ebbene non si tratta di modi di dire tramandati dalla notte dei tempi. Tutto dipende dal livello degli ormoni sessuali che, durante il periodo che va dalla prima mestruazione alla menopausa, è soggetto a fluttuazioni anche molto marcate.
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Le emozioni ne risentono
Nelle donne, durante il periodo che va dal menarca (prima mestruazione) alla menopausa, il livello degli ormoni sessuali è soggetto a delle frequenti e marcate fluttuazioni che, nelle donne predisposte per fattori psicobiologici, scatenano una disregolazione affettiva. Gli effetti più marcati si hanno in quelle donne che fronteggiano una combinazione di vulnerabilità emotiva e difficoltà a modulare le risposte emotive, qui il quadro della sindrome pre-mesturale comporta forte irritabilità, maggiore facilità alla rabbia, alla tristezza, all’ansia e anche all’anedonia (incapacità di provare piacere o interesse per attività ritenute di norma piacevoli come il cibo o il sesso).
Queste evidenze fanno ritenere che nelle donne i cambiamenti ormonali svolgano un ruolo importante nella eziopatogenesi dei disturbi dell’umore che si manifestano nella fase premestruale del ciclo mestruale, con il parto e nel periodo di transizione alla menopausa.
Sindrome premestruale e disturbo disforico premestruale
La maggior parte delle donne nel corso della loro vita presenta nelle settimane precedenti il flusso mestruale i sintomi della sindrome premestruale. La prevalenza puntuale (vale a dire la percentuale di donne con i sintomi in un dato momento) della sindrome premestruale sarebbe compresa tra il 20% e il 30%.
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I sintomi, di tipo fisico ed emozionale, si manifestano in modo ciclico prima delle mestruazioni e diminuiscono o scompaiono con le mestruazioni. I sintomi più comuni della sindrome premestruale includono sbalzi d’umore, agitazione, ansia o irritabilità, dolenzia del seno, stanchezza o difficoltà a dormire, gonfiore o dolore di pancia, mal di testa, modificazioni dell’appetito e della pulsione sessuale.
Quali sono le cause?
Le ragioni dell’insorgenza della sindrome premestruale non sono state ancora completamente comprese; le cause sono connesse alle fluttuazioni dei livelli ormonali durante il ciclo mestruale, ciò che non è noto, è come questi ormoni riescano a influenzare in modo così tangibile fattori come umore, cognizione e quindi prospettive. L’intensità dei sintomi premestruali varia da lievi a severi, fino a diventare fortemente invalidanti quando compromettono pesantemente la sfera psico-affettiva.
Cosa si può fare
Utili nel trattamento della sindrome premestruale sono: un salutare stile di vita (che comprenda un regolare esercizio fisico, l’adozione di una dieta sana ed equilibrata, un adeguato periodo di sonno con un ritmo sonno-veglia pressoché costante, l’astensione dal fumo, moderato consumo di alcolici e di bevande nervine come caffè e tè), una buona gestione dello stress (magari attraverso la pratica dello yoga, della meditazione, di pratiche di autoconsapevolezza, dialogo interiore…) e l’uso di un medicinale sintomatico di automedicazione qualora sia presente dolore. Per sbalzi d’umore e tempeste affettive, il rimedio migliore consiste nel dialogo interiore e nella pratica dell’autoconsapevolezza, entrambi sistemi che migliorano la regolazione emotiva evitando picchi d’umore (troppo euforico, troppo irritabile, troppo triste).
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Il disturbo disforico premestruale
Il disturbo disforico premestruale prevede i sintomi descritti in precedenza ma di grado severo e invalidante. Questa sindrome prevede sintomi tali da interferire sulla vita di relazione della donna fino a compromettere gravemente le attività sociali e occupazionali.
La prevalenza puntuale del disturbo disforico premestruale varierebbe dall’1,2% al 6,4%. I sintomi più comuni del disturbo disforico premestruale includono:
- irritabilità
- umore depresso
- ansia o sbalzi d’umore
L’alterazione dell’umore è presente solo per un certo periodo di tempo, durante la fase luteale del ciclo mestruale (fase che inizia dopo l’ovulazione e termina con l’inizio delle mestruazioni), i sintomi insorgono da una a due settimane prima delle mestruazioni e si risolvono completamente con l’inizio delle mestruazioni.
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In tutti i casi in cui i sintomi sono tali da interferire con le attività della vita quotidiana è raccomandabile rivolgersi al proprio medico che potrà proporre il ricorso alla terapia cognitivo comportamentale o a un appropriato trattamento farmacologico.
Rischio depressione
La depressione è più frequente nelle donne che negli uomini, con un rapporto 2:1. Nella maggior parte delle donne con depressione maggiore, la gravità dei sintomi della depressione aumenta nella fase premestruale del ciclo mestruale.
La differenza della frequenza della depressione nei due sessi inizia dall’adolescenza e si mantiene nel corso della vita con dei picchi nel post-partum e nella perimenopausa. Nell’ampia varietà di sintomi (tra cui vampate di calore, sudorazione notturna, secchezza vaginale, ansia, disturbi del sonno) comunemente riferiti dalle donne durante il periodo della transizione menopausale sono compresi anche la depressione e l’umore labile.
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L’importanza delle fluttuazioni ormonali nei meccanismi con cui si origina la depressione durante la transizione della menopausa è suggerita dal relativo aumento del rischio nella «depressione maggiore» durante il periodo che precede rispetto a quello successivo all’ultima mestruazione. Numerosi studi hanno dimostrato gli effetti positivi che la terapia ormonale sostitutiva ha nel migliorare il tono dell’umore delle donne in menopausa.
Depressione post-partum
È stato ipotizzato che gli ormoni sessuali svolgano un ruolo eziologico nella depressione post-partum, perché il brusco calo delle concentrazioni ormonali che si verifica al momento del parto è temporalmente associato all’insorgenza dei sintomi depressivi segnalati nella maggior parte delle donne con depressione post-partum.
Inoltre, la somministrazione di estradiolo a donne che presentano sintomi di depressione post-partum in atto o ad alto rischio di depressione post-partum ha suggerito un probabile ruolo degli ormoni sessuali nell’origine della depressione post-partum.
Raccomandazione
Le donne, in tutte le fasi della loro vita, in presenza di umore depresso, perdita di interesse e piacere o mancanza di energie, che possono far sospettare un disturbo depressivo, non devono esitare a consultare il proprio medico.
Nota: Le informazioni riportate in questo testo non sostituiscono in alcun modo i consigli, il parere, la visita, la prescrizione del medico.