Come misurare la glicemia e chi dovrebbe farlo

La glicemia indica i livelli di glucosio nel sangue, questo dosaggio ci dà informazioni sul funzionamento di diversi organi. Chi dovrebbe misurare la glicemia? Questo parametro dovrebbe essere preso in considerazione da chi, in famiglia, ha una storia di problemi pancreatici o ha parenti con una diagnosi di diabete; per una buona prevenzione, anche i soggetti in sovrappeso e obesi, dovrebbero misurare la glicemia. Analogamente, anche ci segue una dieta squilibrata, ricca di carboidrati e zuccheri semplici, dovrebbe monitorare come il suo corpo riesce a gestire questi carichi.

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Come misurare la glicemia

La glicemia indica quanto glucosio è presente nel sangue. Seppur il glucosio sia un elemento essenziale per le cellule che lo prelevano dal sangue, il corpo umano possiede un suo sistema di regolazione, per mantenere costante il livello di glicemia durante la giornata.

Per misurare la glicemia hai bisogno di uno strumento noto come glucometro, niente paura, non si tratta di un apparecchio costoso. Un buon kit, si trova su Amazon al prezzo di circa 16 euro, puoi trovare tutte le informazioni qui: misuratore di glicemia. Abbiamo segnalato questo per l’ottimo rapporto qualità/prezzo, ma sentiti libero di scegliere il glucometro che preferisci. Assicurati soltanto che nella confezione siano comprese strisce reattive e un pungidito.

Il glucometro si usa in modo semplice. Bisogna usare il pungidito per “bucare il polpastrello” e raccogliere la goccia di sangue con la striscia reattiva già inserita nell’apparecchio. Pochi istanti di attesa e sul display compariranno i valori della glicemia.

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Come leggere i valori della glicemia

La strategia per la prevenzione di tutte malattie conseguenti a un valore irregolare della glicemia, è il controllo adeguato e costante dei valori glicemici. Generalmente in un soggetto sano e che mantiene uno stile di vita corretto, i valori della glicemia si mantengono tra i 60 e i 130 mg/dl. Sopra questi valori si parla di glicemia alta, al di sotto invece di glicemia bassa.

I valori di glicemia a digiuno possono variare dai 70 ai 110 mg/dl. Tra 100 e 125 mg/dl vi è un’alterazione della glicemia durante il digiuno (IFG), mentre valori uguali o superiori a 126 mg/dl sono da considerarsi irregolari. Omeostasi di glucosio: questo termine indica il corretto livello ematico di glucosio, che dalle analisi cliniche dovrebbe risultare circa 90mg/100ml quando la glicemia è misurata al mattino.

Come detto il corpo regola in maniera automatica i valori di glicemia durante l’intero arco della giornata. Questo processo avviene attraverso vari step all’interno dell’organismo:

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  1. Il livello ematico di glucosio aumenta.
  2. Il pancreas è stimolato a liberare insulina nel sangue.
  3. Le cellule del corpo assorbono più glucosio, mentre il fegato preleva dal sangue il glucosio e lo immagazzina.
  4. La glicemia cala fino a un punto critico, quando diminuisce lo stimolo per la liberazione di insulina.
  5. Il livello ematico di glucosio cala.
  6. Il pancreas è stimolato a liberare glucagone nel sangue.
  7. Il fegato scinde il glicogeno e libera il glucosio nel sangue
  8. Si ristabilisce il corretto livello di glucosio ematico: diminuisce lo stimolo per la regolazione di glucagone.

Come è chiaro, i meccanismi che regolano i livelli di glucosio nel sangue non sono affatto banali e vedono l’attività diretta di organi come il pancreas e il fegato. Cosa succede quando la glicemia è troppo alta o bassa?

L’iperglicemia (glicemia alta) e le sue possibili cause

L’iperglicemia viene considerata una condizione pre-diabetica. Infatti una sua degenerazione o cronicizzazione può portare al diabete franco. Superati i 110 mg/dl a digiuno si rientra a pieno nell’iperglicemia. Spesso questa è una condizione asintomatica e quindi il diabete può manifestarsi senza preavviso.

Sintomi correlati all’iperglicemia possono essere: astenia, aumento della sete e delle urine, perdita di peso ponderale e dolori all’addome. Nei casi più gravi anche svenimenti o stati confusionali.

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Stress, alimentazione sregolata, poco esercizio fisico possono essere alcune delle più comuni cause. L’uso del glucometro è il modo migliore per monitorare i livelli di glicemia nel sangue.

L’ipoglicemia (glicemia bassa) e le sue possibili cause

All’estremo opposto dell’iperglicemia troviamo l’ipoglicemia. Quest’ultima si verifica quando i livelli di glucosio nel sangue sono bassi. Sotto i 70 mg/dll di glucosio nel sangue si parla di ipoglicemia. Possibili sintomi possono essere debolezza e stanchezza, ma anche vista offuscata, fame improvvisa ed eccessiva, mal di testa e tremori. Le possibili cause dell’ipoglicemia vanno indagate a livello dell’attività pancreatica.

Glicemia post prandiale

La glicemia post prandiale è la concentrazione di glucosio nel plasma (parte liquida del sangue) presente 2 ore dopo l’inizio del pasto. È solitamente espressa in mg/dl (milligrammi di glucosio per decilitro di sangue) o, anche, in mmol/mol. Tre giorni prima della valutazione della glicemia post prandiale bisogna seguire il consueto regime alimentare. Il prelievo del sangue si esegue esattamente 2 ore dopo l’inizio del pasto; durante questo periodo non bisogna fare attività fisica, bere o fumare.

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Glicemia in gravidanza e diabete gestazionale

È strettamente collegata al diabete gestazionale. Per diabete gestazionale si definisce una condizione di intolleranza ai carboidrati, con primo riconoscimento durante la gravidanza. Il diabete gestazionale complica il 3-10% delle gravidanze e compare di solito nel 2°-3° trimestre. La diagnosi di diabete gestazionale impone un controllo accurato della glicemia durante la gravidanza. In genere viene effettuato un autocontrollo glicemico domiciliare che consiste nella determinazione della glicemia a digiuno, 1-2 ore dopo i pasti.

Gli obiettivi metabolici sono l’ottenimento di valori glicemici a digiuno di 70-90 mg%, valori a 140 mg% dopo un’ ora dal pasto e dopo 2 ore dal pasto inferiori a 120 mg%. Per ottenere questi obiettivi è necessaria l’instaurazione della appropriata alimentazione ed eventuale terapia. Dieta e attività fisica spesso controllano questa forma di diabete. L’incremento deve essere ponderale a 9-11 kg nelle donne sottopeso prima della gravidanza, a 8-10 kg nelle donne normopeso prima della gravidanza, a 7-9 kg nelle donne sovrappeso prima della gravidanza ed un incremento ponderale minore di 7 kg nelle donne obese prima della gravidanza.

Emoglobina glicata: un test da fare in laboratorio

L’emoglobina glicata à un esame del sangue che misura l’andamento della glicemia (livelli di zucchero nel sangue) negli ultimi tre mesi. Si forma dalla reazione del glucosio con l’emoglobina (la proteina che trasporta ossigeno nei globuli rossi). In poche parole, più zucchero nel sangue, più emoglobina glicata. Ne esistono due forme: l’HbA1 e HbA1c. Per l’uso clinico si utilizza l’HbA1c, definita più stabile. Una volta formata resta nel sangue per circa tre mesi, il suo dosaggio ci permette di sapere quali sono stati i valori medi di Glicemia degli ultimi 90 giorni, in genere il suo valore viene indicato in percentuale. Questo test viene generalmente richiesto dal medico o dal diabetologo.