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Anche in ambito medico è ormai assodato che corpo e mente si influenzano reciprocamente. Due importanti fattori che contribuiscono alla nostra salute fisica oltre che psicologica sono:
- le credenze che noi abbiamo circa la possibilità di controllare gli eventi della vita.
- il considerare in termini ottimisti e fiduciosi il futuro.
In che modo alcuni aspetti del senso di controllo psicologico sugli eventi e dell’ottimismo influenzano il nostro benessere fisico?
E’ stato dimostrato che questi due fattori possono migliorare il funzionamento del sistema immunitario e dei processi biochimici: l’organismo sarà più resistente alle malattie e più capace di recupero dopo un intervento debilitante.
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Consideriamo in particolare il senso di controllo: la convinzione di poter controllare gli eventi della vita favorisce i comportamenti tesi alla salvaguardia della propria salute. Le persone che pensano di poter agire sul mantenimento della propria salute sono più propense di altre nell’adottare un sano stile di vita e comportamenti preventivi di situazioni potenzialmente pericolose per il proprio benessere.
Pensiamo, ad esempio, alle principali cause di mortalità o di invalidità nel mondo occidentale: l’infarto, il cancro, il diabete, l’ischemia cerebrale, i fattori legati gli incidenti stradali. A ben guardare, almeno entro certi limiti, sono tutte cause controllabili e suscettibili di prevenzione dal momento che sono influenzate dalle abitudini di vita seguite dall’infanzia fino all’età adulta.
Molte delle morti per incidenti stradali potrebbero essere evitate adottando un comportamento prudente e rispettoso del codice della strada, così come un buon numero di morti per cancro e di quelle per attacco cardiaco potrebbero essere evitate semplicemente smettendo di fumare.
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Allo stesso modo, basterebbe tenere sotto controllo il proprio peso, praticare un’adeguata attività fisica e quindi le proprie abitudini alimentari, per ridurre non solo l’incidenza delle malattie coronariche, ma anche per abbassare l’incidenza di artrite, cancro gastrointestinale, diabete, ischemia cerebrale e attacchi cardiaci.
E’ chiaro che una persona che ritiene di avere un qualche controllo su questo tipo di patologie metterà in atto comportamenti tesi al mantenimento di uno stile di vita sano, quindi eviterà di fumare, farà attività fisica, avrà corretti comportamenti alimentari.
E’ probabile invece che una persona secondo cui le malattie come il cancro, l’infarto, il diabete, sono eventi che capitano, sui quali non si può esercitare alcun tipo di controllo, sarà meno propensa e attenta ad adottare e mantenere sane abitudini di vita.
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La convinzione di essere in grado di acquisire una certa buona abitudine , e di conseguenza la convinzione di essere in grado di controllare il proprio comportamento, accresce di molto la probabilità che questa buona abitudine venga messa in pratica : ad esempio chi pensa di essere capace di smettere di fumare, di mettersi a dieta o di fare regolarmente ginnastica è molto più probabile che lo faccia e lo faccia con successo.
E’ vero anche l’inverso: chi dubita della propria capacità di realizzare un certo cambiamento positivo per la salute, ad esempio smettere di fumare, è molto difficile che ci riesca, nonostante sia consapevole dei rischi cui va incontro continuando a mantenere quel tipo di comportamento.
Un’altra ragione per cui pensare di poter controllare gli eventi ha degli effetti benefici sulla propria salute è data dal fatto che pensare di avere un certo grado di controllo sugli eventi, aiuta ad affrontarli in modo maggiormente efficace e più attivo.
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Molte ricerche in ambito medico mettono in luce come siano preziose le idee del paziente intorno alla propria efficacia personale e alla percezione di poter esercitare un controllo sugli eventi nel processo di ripresa dopo un infarto o durante il decorso di una malattia o dopo un intervento chirurgico: in particolare chi pensa di poter far qualcosa in prima persona per migliorare il proprio stato fisico e per favorire il decorso della malattia si dimostra non solo più ottimista, ma anche più attivo nel seguire le indicazioni mediche.
Correlazione tra salute ed eventi
A questo punto consideriamo il rovescio della medaglia e vediamo come il pensare di non avere alcuna possibilità di controllo su una situazione ambientale stressante, o peggio ancora la sensazione di aver perso il controllo, possano minare alla base l’organismo favorendo l’insorgere di malattie.
In effetti gran parte delle prove dell’importanza che il senso di controllo può avere per la salute fisica ci vengono dall’aver rilevato come la mancanza di esso e soprattutto la sua perdita improvvisa abbia ripercussioni negative, serie e spesso drammatiche sulla salute.
In questo senso le evidenze più consistenti emergono dagli studi condotti sugli anziani inseriti all’interno di case di riposo dove poco o niente dell’organizzazione della vita dell’anziano è lasciata al suo controllo.
In una serie di esperimenti si è visto come introdurre la possibilità per l’anziano di decidere e agire un certo controllo su alcuni momenti o attività della giornata abbia effetti positivi non solo sul suo tono dell’umore, che migliora visibilmente, ma anche sulla sua salute fisica. Viceversa la perdita o la sospensione di tale possibilità ha effetti deleteri sul suo benessere.
Si è visto inoltre che la percezione soggettiva di controllo, almeno in certi aspetti, influenza il decorso del cancro : si è rilevato come pazienti con un atteggiamento attivo, combattivo, improntato all’ottimismo e alla percezione di poter esercitare un qualche controllo sulla situazione, vivono più a lungo.
Da ultimo, molte ricerche evidenziano come l’esposizione continua a situazioni stressanti che l’individuo percepisce come incontrollabili, ha conseguenza nocive per il buon funzionamento del sistema immunitario, cosa che rende l’organismo più vulnerabile a malattie infettive.
Da quanto riportato sin qui appare evidente come aver fiducia nelle proprie possibilità di controllare gli eventi abbia un’azione diretta e positiva sullo stato di salute, così come, al contrario, la mancanza o la perdita di controllo sugli eventi sembra avere un effetto negativo su di essa.
Occorre aggiungere che ciascuno di noi percepisce la possibilità o meno di controllare gli eventi non solo in relazione alla salute ed alla malattia, ma anche in relazione a tutti gli accadimenti della vita. In termini psicologici, le persone che pensano di essere artefici del proprio destino si definiscono dotate di un locus of control INTERNO .
Chi invece ritiene che la vita di ciascuno sia in mano al fato, al caso o a persone potenti che decidono della sorte di ognuno, possiede un locus of control ESTERNO.
Tutto questo ha inevitabilmente delle ripercussioni sul piano comportamentale e sul grado di soddisfazione che si può trarre dalla propria vita.
In particolare, nel primo caso l’atteggiamento del singolo di fronte agli eventi sarà improntato alla fiducia nelle proprie capacità, sarà poco arrendevole e molto determinato nel perseguire obiettivi e mete che sente cadere sotto il suo controllo, con la conseguenza di avere maggiori possibilità di successo nei diversi ambiti di vita.
Viceversa nel secondo caso, la persona sarà maggiormente propensa ad accettare con passività gli eventi, non solo quando sono inevitabili, ma anche quando sono poco soddisfacenti e comunque suscettibili di miglioramento.
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FONTE|BENESSERE.COM